martedì 15 settembre 2020
Secondo l'amministrazione Trump non avrebbero più bisogno di rifugio negli Usa i migranti che sono scappati a causa di guerre civili e disastri naturali
Il presidente Usa Donald Trump

Il presidente Usa Donald Trump - Reuters

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Negli Stati Uniti a 400mila persone verrà revocato lo status di immigrati legali. A stabilirlo è stato un tribunale d'appello federale aprendo di fatto la porta a una espulsione di massa. La Corte ha infatti stabilito che l'amministrazione Trump ha agito entro i confini della sua autorità quando ha posto fine allo "status di protezione temporanea" che ha permesso dal 1990 a centinaia di migliaia di persone, che scappavano da guerre o disastri naturali, di vivere e lavorare legalmente negli Stati Uniti per un periodo prolungato di tempo. Con questa decisione invece, ora saranno "rimpatriabili" se non lasceranno volontariamente il Paese.

La protezione sarà valida almeno fino al 5 marzo 2021 per i cittadini di cinque Paesi e fino a novembre 2021 per i cittadini di El Salvador.

L'amministrazione ha affermato che le condizioni di emergenza come terremoti, uragani e guerre civili - che avevano spinto le persone a rifugiarsi negli Stati Uniti - si sono verificate molto tempo fa e il programma ha inavvertitamente conferito lo status di immigrazione permanente a persone provenienti da Stati come El Salvador, Haiti, Nicaragua e Sudan, la maggior parte dei quali non aveva più bisogno di un rifugio sicuro secondo il parere dell'amministrazione.

L'Organizzazione non governativa per la difesa dei diritti civili e le libertà individuali della California del Sud ricorrerà contro la decisione. Nel frattempo però la pronuncia ha reso migliaia di persone più vicine alla perdita del proprio status legale. Tra di loro ci sono anche persone residenti negli Usa da anni i cui figli piccoli sono cittadini americani.

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