Un cartello elettorale della campagna per Maia Sandu - Ansa
Maia Sandu ha faticosamente ottenuto al secondo turno la riconferma alla presidenza della Moldavia, sconfiggendo il candidato filorusso e facendo tirare un sospiro di sollievo a Bruxelles e Kiev, che da mesi denunciavano le manovre di Mosca per condizionare il voto.
Per l’Ucraina - che ieri ha confermato i primi combattimenti contro soldati nordcoreani giunti a sostenere l’invasione russa - quella arrivata da Chisinau è una buona notizia. A lungo si era temuto che un governo influenzato dal Cremlino avrebbe potuto mettere in pericolo il confine Sud, mentre dalla Russia accusano di brogli a danno del candidato che ufficialmente si dichiarava estraneo ai giochi moscoviti, ma che ieri è stato indicato proprio dal governo russo come un proprio referente a Chisinau.
Il voto della diaspora, solitamente scrutinato per ultimo, aveva già favorito Sandu nel primo turno del 20 ottobre. E domenica il copione si è ripetuto. Quando il contendente Alexandru Stoianoglo, socialista, ex procuratore capo, sembrava in vantaggio, lo scrutinio del voto all’estero ha cambiato le sorti: Sandu ha chiuso con il 55,4%, lasciando l’avversario al 44,6.
In un discorso conciliante, Sandu ha dichiarato di aver ascoltato le voci di coloro che hanno votato per lei e di coloro che hanno votato per il suo rivale, promettendo che il suo obiettivo principale per i prossimi anni sarà quello di “essere un presidente per tutti”. La Moldavia con un referendum passato d’un soffio, due settimane fa aveva deciso di inserire nella Costituzione l’impegno ad aderire all’Unione europea. Già in quella occasione erano arrivate accuse di brogli dai partiti filorussi. Nei giorni precedenti, però, era stata smascherata una rete di corrieri che ritiravano denaro in Russia per consegnarlo agli elettori in Moldavia.
Il futuro della Moldavia, una nazione agricola povera di meno di 3 milioni di persone, è sotto i riflettori da quando la Russia ha iniziato l'invasione su larga scala della vicina Ucraina nel 2022. I socialisti della Moldavia hanno messo in discussione i risultati: “Maia Sandu è un presidente illegittimo, riconosciuto solo dai suoi sponsor e sostenitori all'estero. Il popolo della Moldavia si sente tradito e derubato”, afferma il partito in una dichiarazione.
Le polemiche non si spegneranno presto e sono prevedibili nuovi sviluppi giudiziari contro le infiltrazioni russe nel Paese. Il rischio è quello di nuove tensioni con la Transnistria, l’enclave filorussa non riconosciuta internazionalmente, nella quale si trovano almeno 1.500 soldati russi. Le ripercussioni sul conflitto in Ucraina sono imprevedibili. Ieri il presidente russo Vladimir Putin ha ricevuto a Mosca il Ministro degli Esteri nordcoreano Choe Son Hui. Gli Stati Uniti affermano che la Corea del Nord ha inviato migliaia di soldati in Russia da affiancare alle prime linee che combattono in Ucraina.
Andrii Kovalenko, capo del dipartimento anti-disinformazione del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell'Ucraina, ieri ha dichiarato che i primi soldati nordcoreani di stanza nell'oblast russo di Kursk sono finiti sotto il fuoco ucraino. Kovalenko non ha fornito ulteriori dettagli sulle circostanze dello scontro o sulle possibili perdite da parte nordcoreana.