Un sistema missilistico di difesa S-300 russo: batterie verranno istallate entro due settimane in Siria (Ansa)
Dopo l'abbattimento dell'aereo russo con 15 persone a bordo e le accuse a Israele, Putin accelera e sfrutta la situazione. Bloccato da una serie di "minacce" internazionali, prime fra tutte le pesanti riserve espresse da Israele sulla fornitura dei missili in grado di colpire il suo territorio, ora il capo del Cremlin9o accelera. La Russia consegnerà all'esercito siriano, "nel corso delle prossime due settimane",
il sistema missilistico di difesa aerea S-300. Lo ha annunciato il ministro della Difesa russo, Sergeij Shoigu. "Nel 2013, su richiesta israeliana, ab iamo fermato la fornitura alla Siria del sistema S-300, pronto alla spedizione e per il quale erano già state addestrate le truppe siriane. Oggi la situazione è cambiata e non per colpa nostra", ha dichiarato il ministro.
Secondo il quotidiano russo Kommersant, la decisione è stata presa in seguito al recente attacco israeliano, nella provincia di Latakia, e di cui è finito vittima un aereo russo con a bordo 15 militari, tutti morti. "In considerazione dell'incidente, credo che sia possibile tornare sulla questione e non solo in Siria, ma anche per altri Stati", ha detto al quotidiano il capo della direzione operazioni dello Stato maggiore russo, Serghei Rudskoy. Altre due fonti militari e diplomatiche russe hanno spiegato a Kommersant che il problema del trasferimento all'esercito di Damasco del sistema missilistico era "principalmente sul piano
politico", ma che ora è stata praticamente risolta.
Nella notte tra lunedì e martedì scorso, un velivolo militare russo Il-20 è stato abbattuto al largo delle coste
siriane da fuoco amico, durante un raid aereo israeliano condotto da quattro F-16 che hanno bombardato un carico di armi diretto a Hezbollah nella provincia nord-occidentale di Latakia.