Nuova offensiva delle Forze democratiche siriane (Fds) a Raqqa, considerata la “capitale” del Daesh in Siria.
Il portavoce delle milizie curdo-siriane dell’Ypg, principale componente di questa coalizione sostenuta dagli Usa, ha fatto sapere che è in corso la “battaglia finale” per strappare la città ai jihadisti di Abu Bakr al-Baghdadi. “La battaglia continua a Raqqa. Daesh sta per essere sconfitto. Oggi o domani la città sarà liberata”, ha detto Nouri Mahmoud.
Un calendario un po' ottimistico, a meno che le trattative in corso per permettere ai jihadisti di ritirarsi verso Deir Ez-Zor non arrivino presto a una conclusione. A ipotizzare un vicino accordo è l’Osservatorio siriano che segnala l’arrivo di alcuni bus per l’operazione di evacuazione.
Ma si parla anche di un rigetto categorico da parte dei jihadisti uzbeki trincerati in quel 10 per cento della città che rimane ancora sotto il controllo del Daesh. Pure la Coalizione internazionale a guida americana è contraria, secondo l’agenzia France Presse, a un salvacondotto per i mercenari stranieri del Daesh esigendo la loro resa, come ha fatto un centinaio di terroristi nelle ultime ore.
La Francia in particolare si oppone a un eventuale accordo riguardante i cosiddetti “foreign fighters” ritenendo che alcune delle menti degli attentati del 2015 a Parigi siano ancora presenti a Raqqa. Iniziato ai primi di giugno, l’assalto dei curdi – coadiuvati da tribù arabe locali e da milizie cristiane e yazide – ha visto negli ultimi mesi diverse offensive e controffensive. La città, completamente assediata dal 27 giugno, è ormai ridotta a una isolata enclave che dista 125 chilometri dai territori tuttora controllati dal Daesh.