lunedì 20 settembre 2021
Tre uomini iracheni in Polonia e una donna irachena in Bielorussia sono stati trovati morti. Il premier polacco ha parlato di «eventi drammatici e provocazioni bielorusse»
Tre profughi morti per freddo al confine tra Polonia e Bielorussia

Reuters

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Domenica i corpi di tre uomini, ritenuti cittadini iracheni, sono stati trovati sul lato polacco del confine tra Polonia e Bielorussia, mentre le autorità bielorusse hanno annunciato che una donna irachena è stata trovata morta a un metro dal confine. Come riporta la radio tedesca DeutscheWelle, la causa di morte è stata per tutti l'ipotermia.
Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha affermato che è stata aperta un'indagine sulle persone trovate morte e si indagherà anche sui collegamenti tra questi «eventi drammatici e le provocazioni bielorusse».

Una settimana fa, la Polonia aveva dichiarato lo stato di emergenza lungo il confine, impedendo ai non residenti l'accesso alla zona di confine. Era la prima volta che tali misure venivano imposte dalla fine del periodo comunista in Polonia nel 1989.
Il primo ministro polacco ancora oggi ha parlato del flusso di persone migranti, che secondo il governo polacco viene orchestrato dalla Bielorussia e dalla Russia, in un tentativo di destabilizzare l'Unione Europea, aggiungendo che «difenderemo il confine polacco con determinazione».
Il ministro dell'Interno Mariusz Kaminski ha sottolineato che l'invio delle truppe e di otto veicoli specializzati avverrà questa settimana. Mentre Morawiecki ha inoltre fatto sapere che la Polonia estenderà le cure mediche ai migranti che ne avranno bisogno, una volta raggiunto il Paese.

Il governo polacco ha inoltre denunciato il fatto che in Bielorussia i migranti provenienti dal Medio Oriente e dall'Africa pagano circa 2.500 dollari (2.135 euro) per ottenere il trasferimento in Germania, per poi essere abbandonati nelle foreste o nelle paludi sulla frontiera. Sempre secondo il governo polacco, la Bielorussia avrebbe introdotto la possibilità di viaggi senza visto con alcuni Stati del Medio Oriente con «potenziale migratorio», per far entrare i migranti e spingerli poi verso la Polonia e la Lituania.
Nello specifico a proposito dell'uso strumentale delle persone migranti, soprattutto irachene e afghane, che sta facendo il regime di Minsk, il ministro dell’Interno polacco è convinto che Aleksandr Lukashenko stia conducendo «un gioco cinico» e «una vendetta» perché Polonia e Lituania «sono diventate luoghi sicuri per l’opposizione bielorussa».

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