L'organizzazione internazionale
Human Rights Watch (Hrw) ha denunciato oggi i "crimini di guerra"
perpetrati in Libia dalla filiale locale del Daesh con
l'esecuzione di decine di persone nella sua roccaforte Sirte,
espugnata da quasi un anno.
>>IL RAPPORTO COMPLETO SUL SITO DI HRW
L'Ong, che ha la sua sede a New York, ha accusato i jihadisti di avere inflitto dal febbraio 2015 "severe
punizioni" alla popolazione di Sirte privandola di cibo,
medicine, carburante e denaro contante. Almeno 49 persone uccise
con metodi tra cui decapitazione e fucilazione per presunti
crimini, come bestemmia, stregoneria e spionaggio, denuncia Hrw
in un rapporto basato su una serie di interviste.
Il territorio controllato dal Daesh attorno a Sirte.
SCENE DI ORRORE. "I residenti di Sirte hanno descritto scene di orrore:
decapitazioni pubbliche, cadaveri in tute arancioni che pendono
da impalcature in quello che hanno definito una crocifissione" e
"combattenti con il volto coperto che strappano uomini dai loro
letti nella notte", si denuncia nel rapporto.
"Dicono che la polizia religiosa, aiutata da informatori,
pattuglia le strade minacciando fustigazione a uomini per il
fumo, l'ascolto di musica o anche solo nel caso che le loro mogli
e sorelle non indossino vestiti adeguati alla sharia", la legge
islamica.
In un cartellone le sette regole per l'abbigliamento femminile.
RAPIMENTI. Le 49 esecuzioni hanno seguito "procedure in gran parte segrete
negando i principi più elementari di un processo equo, il Daesh ha
anche
rapito decine di miliziani libici, molti dei quali si
presumono morti", afferma Hrw, citando abitanti fuggiti dalla
città.
Nel rapporto di 41 pagine, emerge anche che jihadisti hanno
saccheggiato e distrutto le case di quelli che sono visti come
nemici, così come hanno costretto alla chiusura negozi di
biancheria o di indumenti occidentali.
«QUI È INVIVIBILE». Ahlam, una abitante di
Sirte di 30 anni ha descritto la vita nel bastione del Daesh come
"insopportabile" con la gente che "vive nel terrore" e persone
innocenti uccise.
"Mancano i generi alimentari, l'ospedale non ha medici o
infermieri, non c'è medicina ... ma ci sono spie in ogni strada.
La maggior parte delle persone sono fuggite, ma noi siamo
intrappolati. Non abbiamo abbastanza soldi per lasciare", afferma
Ahlam.
"La natura e la portata delle esecuzioni illegali del Daesh e gli
altri atti in Libia possono costituire crimini contro l'umanità",
dice Hrw.
Lezioni di Sharia nel complesso dove Gheddafi incontrava i leader mondiali.
DA UN ANNO. Approfittando del caos con milizie rivali e governi che si sono
dati battaglia per il potere dopo la
rivolta del 2011 che ha
spodestato e ucciso il dittatore
Muhammad Gheddafi, il Daesh è
riuscito a prendere il controllo di Sirte quasi un'anno fa
cercando subito di espandersi verso ovest.
L'Europa teme che jihadisti potrebbero usare il porto e
l'aeroporto cittadino come un trampolino di lancio per attaccare
il continente.