La protesta per la strage di civili nei bombardamenti ad Aleppo investe Facebook, accusato di non avere attivato lo stesso sistema del “Safety Check” utilizzato dopo le stragi di Parigi e di Bruxelles che aveva permesso agli utenti di comunicare a parenti ed amici che erano in salvo. L’interesse della società civile verso la città siriana sta quindi aumentando. E va sottolineato che migliaia di utenti del social network hanno colorato di rosso le foto dei loro profili rispondendo agli appelli via Twitter con gli hashtag #MakeFacebookRed e #AleppoIsBurning, che chiedono di focalizzare l’attenzione sulle stragi. “Al-Jazeera”, intanto, ha fatto sapere che Facebook non ha ancora risposto alle sue richieste di sapere se il Safety Check verrà messo a disposizione per Aleppo.