Lo schieramento di auto al confine con il Texas - Reuters
E' l’ultimo ritrovato dell’ingegneria politica statunitense nei confronti dei migranti. Dopo la barriera di cemento e quella legale per sbarrare la via ai profughi in arrivo dall’America centrale, è arrivato il “muro di metallo”. Così ha definito il governatore repubblicano del Texas, Greg Abbott, la fila interminabile di vetture schierata, per suo ordine, lungo la frontiera con l’obiettivo di fermare quanti attraversano il Rio Bravo. Un serpentone di agenti della Texas national guard e del Texas department of public safety si snoda per diversi chilometri lungo il confine.
Profughi attraversano il Rio Bravo diretti verso gli Usa - Reuters
Una «scelta senza precedenti» l’ha definita lo stesso Abbott, accanito sostenitore del pugno di ferro trumpiano. Con questa mossa, il governatore punta a screditare ulteriormente l’Amministrazione Biden, già in imbarazzo dopo le immagini dei profughi frustati dai poliziotti.
L’esodo dal Sud è cresciuto esponenzialmente dopo lo stop della pandemia. Dalla scorsa settimana, 15mila profughi, in gran parte haitiani, hanno raggiunto la frontiera e si sono accampati sotto il ponte della cittadina texana di Del Rio. Colpa «dell’incapacità degli governo di far rispettare le leggi», ha tuonato Abbott e buona parte del fronte conservatore.
Migranti nella zona di Del Rio - Reuters
La causa, in realtà, è l’acuirsi della crisi politica ed economica centroamericana. In ogni caso, l’aumento del flusso crea difficoltà al presidente democratico. Incalzato dall’opposizione, Biden oscilla tra la retorica di «una politica migratoria umana» e le scelte muscolari, come quella dell’espulsione in massa degli haitiani di Del Rio, presi addirittura – come hanno mostrato dei video – a frustate da quattro agenti a cavallo, ora sotto indagine.