L'Italia partecipa "convinta e con ruoli decisivi alle missioni di pace. Lo facciamo nella consapevolezza che ogni persona ha dignità da rispettare. Che i diritti umani sono indivisibili". A parlare è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso della visita, non annunciata, al contingente italiano della missione Unifil in Libano assieme al ministro della Difesa Roberta Pinotti.
"Lo facciamo per la nostra sicurezza e per quella collettiva - continua il capo dello Stato - Ognuno di voi, per questo, ha il diritto di sentirsi giustamente fiero per il contributo che sta offrendo, nei diversi ruoli di ciascuno, alla realizzazione di un disegno così importante. L'Italia è protagonista nella difesa della pace, e voi, in questo, siete l'Italia".
Il presidente ha sottolineato l'importanza della missione in Libano: "una terra di grande cultura alla quale l'Italia ha sempre guardato con simpatia e amicizia", aggiungento di sentirsi "molto lieto di effettuare qui la mia prima visita da presidente della Repubblica a un nostro contingente militare impegnato all'estero". L'Unifil è per Mattarella "la dimostrazione che obiettivi anche difficili possono essere raggiunti quando la comunità internazionale si muove in maniera corale, promuovendo la stabilizzazione e la pace, mettendo al centro la sicurezza collettiva. Di questa solidarietà collettiva e di questa visione unitaria abbiamo sempre più bisogno".
L'inquilino del Colle si è rivolto poi al generale Luciano Portolano, comandante di Unifil 2, al quale ha indirizzato "un grande plauso e compiacimento per la sua attenta azione di comando alla guida dei cxaschi blu" con cui "ha consolidato il prestigio dell'Italia in seno alle Nazioni Unite oltre che tra i partecipanti alla missione". Il nostro Paese ha assunto il comando del contingente internazionale dal 2012 con 1.100 soldati della Brigata Sassari.