Un'immagine di Olivier Dubois, proiettata durante un evento promosso in Francia lo scorso anno per la sua liberazione - Ansa
E' stato liberato il giornalista francese Olivier Dubois, sequestrato nel Sahel e tenuto ostaggio da aprile 2021. Lo ha annunciato il direttore Dov Alfon del quotidiano Libération con cui il reporter collaborava. "Siamo profondamente sollevati e felici di questo esito". La Francia ha ripetutamente negato di pagare riscatti per la liberazione di ostaggi.
Dubois è arrivato oggi all'aeroporto di Niamey, in Niger, circa due anni dopo essere stato rapito in Mali dall'alleanza jihadista Gsim vicina ad Al-Qaida. Insieme a lui, è giunto libero all'aeroporto di Niamey anche l'operatore umanitario statunitense Jeffery Woodke, rapito nell'ottobre 2016 in Niger e poi condotto in Mali.
"Mi sento stanco ma sto bene", ha dichiarato Dubois, sorridente e visibilmente commosso, alla sua discesa dall'aereo.
Dopo 711 passati come prigioniero in Mali, la sua liberazione è un "immenso sollievo", dichiara l'Ong Reporters sans Frontières (RSF), tra le prime a reagire alla liberazione del quarantottenne reporter indipentente di Créteil, alle porte di Parigi, collaboratore di importanti testate come Libération, Le Point e Jeune Afrique. Dubois venne rapito l'8 aprile 2021 a Gao, nel nord del Mali, dagli jihadisti del Gsim. Si era trasferito come giornalista in Mali dal 2015.
Da quando, nel 2013, la Francia è intervenuta militarmente in Mali per combattere gruppi terroristi legati ad al-Qaeda, i miliziani islamisti hanno preso di mira i cittadini francesi in Africa occidentale.