Ansa
«Nulla è assicurato». Nelle ultime ore, l’ha ripetuto diverse volte il presidente francese Emmanuel Macron, 44 anni, uscito vincitore dal primo turno domenicale della nuova corsa per l’Eliseo. A tentare di sabotare lo scenario di un mandato bis per Macron nei prossimi 5 anni sarà l’ultranazionalista anti-immigrazione 53enne Marine Le Pen, pronta a dare il tutto per tutto in vista del secondo turno decisivo del 24 aprile, per il quale potrebbe rivelarsi decisivo il duello televisivo programmato fra i due stessi finalisti delle presidenziali 2017.
Macron ha ottenuto circa il 27,6% dei voti (spoglio ancora non definitivo), contro il 23,4% per Le Pen. I pronostici della vigilia sono stati rispettati, anche se ha molto sorpreso l’exploit del ‘tribuno rosso’ anticapitalista 70enne Jean-Luc Mélenchon, leader di La France insoumise (letteralmente, ‘La Francia insubordinata’), capace di sfiorare la qualificazione, issandosi al 22% circa e giungendo persino in testa nella regione parigina, davanti a Macron. Molto staccato, a quota 7%, l’ex polemista televisivo d’ultradestra Éric Zemmour, 63 anni. Tutti sotto il 5% gli altri 8 candidati.
Per il ballottaggio, le proiezioni attuali degli istituti di sondaggio danno l’europeista Macron, atipico centrista, vittorioso a quota 54%. Nel 2017, si era imposto con il 66%. Risulteranno decisivi i voti degli elettori di Mélenchon, che sono in gran parte dei giovani. Almeno un terzo si dice attualmente indeciso e potrebbe astenersi. Il candidato della sinistra radicale giunto terzo ha chiesto loro di «non dare neppure un voto a Le Pen», senza per questo chiedere di votare Macron. Gli elettori di Zemmour, invece, si dicono pronti all’85% a votare Le Pen, come ha chiesto esplicitamente l’ex polemista d’ultradestra.
In generale, avanza il fronte trasversale dei candidati definiti ‘populisti’, con ben 3 esponenti alle spalle di Macron. Sono state sommerse da quest’ondata di voto protestatario in particolare le due pretendenti degli ex partiti di governo, la neogollista Valérie Pécresse (54 anni) e la socialista 62enne Anne Hidalgo, sindaca di Parigi, entrambe ai minimi storici nella storia dei rispettivi partiti.
Per un’elezione presidenziale, si è confermato a livelli record l’astensionismo, a quota 26%. Anche per questo, temendo una scarsa partecipazione degli elettori per il ballottaggio, tanto Macron quanto Le Pen assicurano che adesso «comincia una nuova campagna», sia pure lunga appena 2 settimane.