venerdì 29 settembre 2023
Il Congresso conferma il no, nel giro di due giorni, al leader del centro-destra. Che ora punta al voto anticipato. Settimana prossima il probabile incarico al premier uscente. il socialista Sánchez
Il popolare Alberto Núñez Feijóo si è visto bocciare come premier per la seconda e ultima volta

Il popolare Alberto Núñez Feijóo si è visto bocciare come premier per la seconda e ultima volta - Ansa

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“Amnistia, sì o no? Referendum, sì o no? Io dico no. E lei signor Sánchez?”. Di fronte alla Camera riunita per la seconda volta per decidere sulla fiducia, il popolare Alberto Núñez Feijóo ha riproposto la medesima strategia di due giorni prima quando i deputati hanno bocciato la sua proposta di governo con 178 no contro 172 sì. A favore si erano espressi il Pp, l’ultradestra di Vox, i due rappresentanti di Navarra e Canarie. Stavolta si è ripetuto lo stesso copione. Il Congresso spagnolo ha negato definitivamente la fiducia al leader del Pp sempre con 172 a favore e 178 no. A questo punto, la parola passa al re che, molto probabilmente, già la settimana prossima affiderà l'incarico al leader socialista Sánchez.

Una sfiducia-bis annunciata, di cui Feijóo era consapevole fin da quando ha chiesto l’incarico dal re, Filippo VI, come capo del partito più votato. Sapeva di non poter raggiungere la maggioranza di 176 seggi allargando i consensi fra le formazioni catalane e basche, specie con l’anti-autonomista Vox come alleato. Feijóo, dunque, ha utilizzato i propri interventi, incluso quello finale di oggi, per cercare di sbarrare la strada della Moncloa al rivale, l’attuale premier socialista Pedro Sánchez e andare a nuove elezioni, il 14 gennaio. Con 153 voti sicuri tra Psoe e Sumar, anche per Sánchez la chiave della Moncloa sono i partiti autonomisti. I baschi di Bildu e Pnv hanno già garantito informalmente il proprio sostegno. Resta da convincere il fronte catalanista, in particolare l’ala dura di Junts, guidata dall’esule Carles Puidgemont. Per questi ultimi, l’amnistia per i protagonisti del referendum separatista del 2017 è cruciale e il socialista sa che dovrà concederla. Da qui il continuo martellare di Feijóo sul tema, preludio – non si stanca di ripetere – della frammentazione della Spagna. Più che ai deputati, le sue parole erano rivolte alla piazza anti-indipendentista nella speranza che una sua mobilitazione stronchi sul nascere l’asse Madrid-Barcellona.

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