Reuters
Per la Casa Bianca è stato un testa a testa lungo molte ore tra Joe Biden e Donald Trump. Dopo la sorpresa della notte, con la solida tenuta del presidente in molti Stati, smentendo quasi tutti i sondaggi che lo davano perdente, è arrivata la ripresa di Biden, favorita dallo spoglio dei voti espressi prima dell'Election Day e via posta. Nella notte di mercoledì potrebbe arrivare un primo verdetto, con il candidato democratico in rimonta nei pochi Stati chiave ancora da assegnare, tra cui Pennsylvania, Arizona, Nevada, e Georgia. Secondo le proiezioni della Cnn, Biden avrebbe vinto in Wisconsin che "vale" 10 voti elettorali, e anche in Michigan, che conta per 16 grandi elettori. Il candidato democratico è anche nettamente primo nel voto popolare, con quasi 3 milioni di preferenze in più di Trump.
Nella sera di mercoledì il democratico Biden ha raccolto 264 voti elettorali, mentre il repubblicano Donald Trump ne ha 214 e ne ha quasi sicuri altri 3 (217). Per l'elezione sono necessari 270 voti, ne restano da assegnare 77. Ci vorrà tempo e quasi certamente saranno decisi i voti arrivati per posta. Entrambi i contendenti hanno però voluto galvanizzare i propri sostenitori parlando di una vittoria vicina. Nel Delaware, Biden ha parlato da presidente: "Non ci saranno stati rossi o stati blu quando vinciamo. Ci saranno gli Stati Uniti d'America".
La contesa potrebbe comunque spostarsi nell'eventuale riconteggio di alcune sezioni e nei tribunali prima locali poi federali sino alla Corte Suprema, come ha minacciato di fare Trump parlando dalla Casa Bianca già a poche ore dalla chiusura dei seggi. Il presidente ha fatto cenno a possibili frodi e brogli, spiegando alcune ore dopo che come il suo vantaggio sia evaporato per la "magica" comparsa di altre schede. Biden ha subito replicato che ogni voto andrà contato e molti commentatori hanno rimarcato che nessuna prova di irregolarità è emersa finora.
In serata lo staff di Trump ha presentato un'azione legale per sospendere il conteggio dei voti in MIchigan finché non gli sarà garantito un "significativo accesso allo scrutinio".
I primi verdetti delle urne
Da segnalare, in queste elezioni 2020, il record di affluenza, con il 67% circa degli elettori alle urne, record dal 1908.
Ecco come sono ripartiti i voti dei grandi elettori in base agli Stati già attribuiti, secondo le proiezioni di diversi media Usa.
Per Trump: Alabama (9), Arkansas (6), Florida (29), Idaho (4), Indiana (11), Iowa (6), Kansas (6), Kentucky (8), Louisiana (8), Mississippi (6), Missouri (10), Montana (3), Nebraska (4), Nord Dakota (3), Ohio (18), Oklahoma (7), Sud Carolina (9), Sud Dakota (3), Tennessee (11), Texas (38), Utah (6), West Virginia (5), Wyoming (3), Maine (1: qui vige il calcolo proporzionale).
Per Biden: Arizona (11), California (55), Colorado (9), Connecticut (7), Delaware (3), District of Columbia (3), Hawaii (4), Illinois (20), Maine (3), Maryland (10), Massachusetts (11), Minnesota (10), Nebraska (1), New Hampshire (4), New Jersey (14), New Mexico (5), New York (29), Oregon (7), Rhode Island (4), Vermont (3), Virginia (13), Washington (12), Wisconsin (10), Michigan (16).
Ecco invece una fotografia della situazione negli Stati non ancora assegnati: Alaska (3): Trump avanti con un larghissimo vantaggio; Georgia (16): Trump avanti di un buon vantaggio; Pennsylvania (20) Trump in testa con l'incognita voto postale: alle 22 di mercoledì lo staff di Trump ha dichiarato di aver vinto; Nevada (6): avanti di poco Biden; Nord Carolina (15): avanti Trump. .
In alcuni di questi Stati restano da scrutinare decine e decine di migliaia di voti postali, di solito più usati dall'elettorato democratico.
Le dichiarazioni dei candidati
Nell'incertezza della più lunga notte elettorale della storia degli Stati Uniti, nessuno dei due candidati fa un passo indietro. Anzi, Trump ne fa due avanti, annunciando dalla Casa Bianca la vittoria e anche che andrà fino alla Corte Suprema per impedire il conteggio dei voti. Lo scrutinio, tuttavia, è ancora in corso e proseguirà per ore se non per giorni. In particolare in piena notte Trump ha parlato di vittoria in Georgia, Nord Carolina e Pennsylvania senza che ci sia però un reale riscontro nei risultati che ancora devono uscire dalle urne. "Siamo avanti ma stanno cercando di rubarci le elezioni. Non lo consentiremo" aveva twittato Donald Trump poco prima. Durante la conferenza alla Casa Bianca, il presidente ha più volte parlato di "frode elettorale" anche se non c'è evidenza di quanto ha affermato. Il social media ha infatti oscurato il cinguettio bollandolo come "fuorviante e controverso".
We are up BIG, but they are trying to STEAL the Election. We will never let them do it. Votes cannot be cast after the Polls are closed!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) November 4, 2020
"Non spetta a me o a Trump decidere chi ha vinto queste elezioni. Spetta a voi, spetta al popolo", è stato il commento di Joe Biden. Lo staff della campagna dell'ex vicepresidente ha fatto sapere di essere pronto a ricorrere alle vie legali se Trump dovesse tentare di impedire il conteggio dei voti. Le dichiarazioni del presidente uscente sono state definite "scandalose e senza precedenti" dalla campagna di Biden: "Mai nella storia un presidente ha cercato di soffocare la voce degli americani in un'elezione nazionale", ha spiegato lo staff.
Il candidato presidenziale dei democratici non molla e spera ancora di potercela fare. "Ci vorrà tempo per contare i voti ma vinceremo in Pennsylvania" dichiara, parlando dal Delaware mentre il conteggio dei voti delle presidenziali Usa è ancora in corso. La Pennsylvania è uno degli Stati chiave in bilico.
"Noi crediamo di poter vincere queste elezioni" ha detto Biden mentre rimangono ancora 'too close to call' le battaglie negli Stati chiave. "Siamo contenti dove siamo arrivati", ha aggiunto l'ex vicepresidente, dicendo che ci "sentiamo bene su Wisconsin e Michigan e vinceremo in Pennsylvania".
We feel good about where we are. We believe we are on track to win this election.
— Joe Biden (@JoeBiden) November 4, 2020
Intanto l'uscente speaker democratica della Camera, Nancy Pelosi, è stata rieletta nel 12esimo distretto congressuale della California, all'età di 80 anni. In conferenza stampa Pelosi ha affermato che il partito dell'asinello dovrebbe essere in grado di confermare la maggioranza alla Camera. "Sono molto orgogliosa del fatto che, stanotte, relativamente presto, siamo in grado di dire che abbiamo mantenuto la Camera", ha detto.
Rielette tutte e quattro le deputate democratiche progressiste che fanno parte della cosiddetta "The squad": Alexandria Ocasio-Cortez a New York, Ilhan Omar in Minnesota, Ayanna Pressley in Massachusetts e Rashida Tlaib in Michigan: tutte torneranno ai loro seggi al Congresso degli Stati Uniti.