I danni provocati nel 2019 dal ciclone Idai a Beira, in Mozambico, una delle zone a cui saranno destinati gli aiuti di Cuamm e Cuore di Maglia - Ansa
“Un caldo intreccio” per abbracciare l’Africa e i bambini che nascono prematuri. Prende il via in questi giorni una nuova collaborazione tra Medici con l’Africa Cuamm, prima Ong in campo sanitario che opera in 8 Paesi dell'Africa sub-sahariana, e Cuore di Maglia, associazione che riunisce gruppi di volontari accomunati dalla passione per il lavoro a maglia, dislocati su tutto il territorio nazionale.
Insieme, per il 2020, si pongono l’obiettivo di fornire materiale filato (berrettini, coperte, scarpette, guantini) a 3.000 bambini prematuri o sottopeso bisognosi di terapia intensiva neonatale in 3 strutture che Medici con l’Africa Cuamm sostiene in Mozambico: a Beira e a Nhamatanda, nella regione di Sofala; a Montepuez, nella regione di Cabo Delgado. Cuore di Maglia si impegnerà, nella prima parte del 2020, a realizzare kit da destinarsi a queste strutture, Medici con l'Africa Cuamm nella consegna, conservazione e distribuzione alle strutture coinvolte.
Dopo una prima collaborazione, sperimentata durante il 2019, che ha visto l'impegno del gruppo Cuore di Maglia di Padova e quello di Venezia, ora la partnership si allarga ai gruppi di tutta Italia. Nella primavera del 2019, infatti, in seguito all'emergenza del ciclone Idai, che si è abbattuta sulla città di Beira, il gruppo di volontari di Padova ha garantito un prima fornitura di materiali per il reparto di Neonatologia dell’ospedale. In sole due settimane e, grazie anche al contributo del gruppo di Venezia, è stata messa a punto la consegna: tanti guantini, alcuni sacchi nanna e ben 135 kit composti da berrettini e scarpette.
«La collaborazione con i gruppi di Cuore di maglia è per noi molto importante, ed è la dimostrazione che dall'Italia si può fare molto – dice don Dante Carraro, direttore di Medici con l'Africa Cuamm -. Penso alle tante donne che, nonostante gli impegni di lavoro e famiglia, riescono a trovare il tempo per il lavoro a maglia, unendo un hobby a un'azione utile. E con loro, penso alle persone più anziane, che non possono partire per andare in Africa, ma da qui con il loro impegno, contribuiscono in modo concreto alla salute di quei piccoli. Si può fare la differenza tra la vita e la morte per questi piccoli bimbi prematuri, che nascono in zone dove non ci sono le culle termiche o le cure per tutti. A Cuore di Maglia va il nostro sincero grazie per aver accettato questa sfida».
«La situazione difficile di quella terra lontana, le immagini degli ospedali devastati dal ciclone Idai, non avrebbero lasciato indifferente nessuno – spiega Cristiana Brenna, presidente di Cuore di Maglia -. Abbiamo deciso di fare quello che sappiamo e possiamo: copertine e cappellini colorati, fatti a mano e con amore. Intessendo le nostre emozioni, insieme ai morbidi fili del lavoro, potremo essere vicine col cuore ai bambini e alle mamme del Mozambico.