La storica stretta di mano tra Kim Jong-un e Chung Eui-yong (Ansa)
Kim Jong-un vedrà il "collega" di Seul Moon Jae-In a fine aprile. Quella che sembrava una possibilità, non più confinata nel regno dell'impossibile, è ora un'opzione concreta. Le «Olimpiadi della pace», come sono state definite, hanno contribuito al disgelo. Certo le incognite sono ancora numerose, non ultima la imprevedibilità del leader nordcoreano Kim Jong-un. Così come pesa sul riavvicinamento, come un macigno, il dossier «denuclearizzazione» della Penisola, in cima all'agenda delle priorità inaggirabili per gli Usa. Ma altrettanto numerosi sono stati i passi in avanti. Culminati nel faccia a faccia, appena annunciato, tra i due leader coreani. Non solo: il regime nordcoreano ha promesso di sospendere gli esperimenti missilistici e nucleari nel caso venga aperto un dialogo diretto con gli Stati Uniti.
La svolta è arrivata grazie all'incontro, durato quattro ore, tra Kim e la delegazione di diplomatici sudcoreani che ha portato a un accordo «soddisfacente», secondo quanto hanno riportato i media statali del regime. Il leader nordcoreano ha ospitato dieci alti funzionari di Seul, tra cui il consigliere per la sicurezza del presidente Moon Jae-In, Chung Eui-yong, a una cena ieri sera e ha tenuto un «discorso aperto» con loro, ha riferito a sua volta l'agenzia Kcna. Le discussioni hanno incluso un possibile summit con il presidente di Seul Moon Jae-in e uno scambio di vedute su come «alleviare le acute tensioni militari nella penisola coreana» e rafforzare il dialogo.
L'evento segna il primo incontro tra Kim e una delegazione sudcoreana dal suo insediamento nel 2011 e arriva dopo che la sorella Kim Yo-jong, ha visitato la Corea del Sud a febbraio durante le Olimpiadi invernali. Il mese scorso lo stesso Kim aveva invitato nella capitale nordcoreano il "collega" Moon. Sull'intero dossier "premono" poi le esercitazioni militari congiunte tra Washington e Seul, congelate in occasione delle Olimpiadi prima, delle Paraolimpiadi dopo (che si protrarranno fino al 18 marzo). Esercitazioni che la Corea del Nord giudica come una «sfida» alla pace.
La delegazione sudcoreana dovrebbe tornare a casa oggi dopo ulteriori incontri con funzionari nordcoreani a Pyongyang nel corso dei quali si dovrebbe parlare della questione della denuclearizzazione. Secondo il sito AsiaTimes, i funzionari di Seul voleranno negli Usa per «riferire» del summit. Voci scettiche arrivano dal Giappone, il Paese che - in sintonia con gli Usa - ha sostenuto con più durezza la linea della fermezza. Per il ministro degli Esteri di Tokyo, Taro Kono «la Corea del Nord sta cercando disperatamente di usare la "diplomazia del sorriso" perché le sanzioni stanno avendo effetto».