He Jankui (Ansa)
Era scomparso da un mese, ma sulla sua sorte vi erano solo voci. Ora sono alcuni colleghi britannici a confermare che He Jiankui, lo scienziato cinese che lo scorso novembre aveva annunciato al mondo la nascita di due gemelline, Lulu e Nana, frutto di embrioni geneticamente modificati, si trova sotto custodia e rischia conseguenze pesanti per un’iniziativa che non solo sarebbe contraria all’etica dominante nel mondo scientifico, ma che He avrebbe condotto senza autorizzazione e utilizzando pratiche illegali.
Da settimane il biofisico, attivo nelle strutture di ricerca dell’Università di Shenzhen, si troverebbe – secondo le informazioni raccolte dal quotidiano britannico The Telegraph – agli arresti domiciliari in un appartamento del campus universitario, dove è stato visto a fine dicembre. «Tutto lascia pensare che si trovi in un appartamento di proprietà dell’università dove si trovano un gran numero di guardie armate. Non è chiaro se sia agli arresti domiciliari o siano lì per proteggerlo: sospetto entrambe», ha confermato Robin Lovell-Badge del Francis Crick Institute di Londra, organizzatore del simposio in cui He annunciò la sua impresa.
Un risultato, in sé controverso, che ha suscitato ampia ostilità, per cui He ha ricevuto minacce di morte. Le autorità lo hanno prima costretto a sospendere le sue ricerche e poi lo hanno messo sotto custodia in gran segreto. Su di lui pendono le accuse di abuso d’ufficio e corruzione, reati al centro della campagna moralizzatrice voluta dal presidente Xi Jinping, considerati particolarmente negativi sul piano sociale e punibili per la legge cinese anche con la pena di morte. «C’è un’indagine ufficiale guidata dai ministri della Scienza e della Salute, molte persone probabilmente perderanno il lavoro. Non è stato l’unico coinvolto in questa cosa», sottolineano al Francis Crick Institute.
L’accesso al suo studio e al suo laboratorio è precluso. Sottoposto a restrizioni anche l’accesso alla sede della Vienomics, azienda specializzata nella sperimentazione genetica di cui He è cofondatore. Ai colleghi e al personale dell’università è stato proibito diffondere notizie riguardanti il ricercatore e di comunicare con i mass media.