da Facebook
Zhang Zhan, ex avvocato diventata giornalista-cittadina, è stata condannata a 4 anni di carcere per la copertura in diretta da Wuhan della crisi del Covid-19. La sentenza del tribunale di Shanghai, maturata dopo una breve udienza, ha motivato la colpevolezza per aver "raccolto litigi e provocato problemi" in scia alla segnalazione dei fatti iniziali della pandemia quando, nella città focolaio del virus, si parlava di "polmonite misteriosa".
L’accusa iniziale era quella di aver «inviato false informazioni tramite testo e video attraverso piattaforme come WeChat, Twitter e YouTube». I suoi reportage da Wuhan si erano fatti notare perché Zhan è stata tra i primi a dire che qualcosa non andava nella gestione della lotta al virus: «Il governo – ha raccontato nei suoi reportage – non ha fornito alla gente informazioni sufficienti, quindi ha semplicemente bloccato la città. Questa è una grande violazione dei diritti umani». Nelle accuse contro di lei si parla di «diffusione maliziosa di informazioni».
"Zhang Zhan sembrava devastata alla lettura della sentenza", ha riferito Ren Quanniu, uno dei legali della difesa di Zhang, secondo i media locali, confermando la pena detentiva di quattro anni fuori dal Tribunale popolare di Shanghai Pudong. La donna ha condizioni di salute preoccupanti a causa dello sciopero della fame iniziato a giugno e che ha portato alla alimentazione forzatamente tramite un sondino nasale.
La condanna è maturata a poche settimane dall'arrivo in Cina del team internazionale di esperti dell'Oms per indagare sulle origini del Covid-19. Zhang è stata critica nei confronti della risposta messa in campo a Wuhan, scrivendo a febbraio che il governo "non ha fornito alla gente informazioni sufficienti, quindi ha semplicemente bloccato la città. Questa è una grande violazione dei diritti umani".
Zhang è stata la prima ad avere un processo nel gruppo di 4 giornalisti cittadini - Chen Qiushi, Fang Bin e Li Zehua -, detenuti dalle autorità all'inizio dell'anno per aver coperto gli eventi di Wuhan.