Uno dei feriti durante l'attacco a Kabul viene caricato sull'ambulanza - Reuters
Sono almeno 27 le vittime, tra cui donne e bambini, nell'attacco di questa mattina a Kabul durante una cerimonia di commemorazione di Abdul Ali Mazari, il leader della minoranza Hazara morto nel 1995. I feriti, di un bilancio ancora parziale, sono almeno 29. Alla cerimonia, a ovest di Kabul, partecipava anche il premier afghano Abdullah Abdullah, rimasto illeso. Il ministero dell'Interno, ha riferito che tutti i politici sono stati evacuati. Gli aggressori hanno sparato da un edificio in costruzione mentre il meeting era in corso. L'area è stata transennata e, secondo fonti locali, nelle ore successive si sono verificati sporadici scontri a fuoco tra le forze di sicurezza e gli aggressori.
Si tratta del primo attacco terroristico nella capitale Kabul mentre nella notte fra martedì e mercoledì, in una serie di attacchi contro avamposti militari nella provincia di Kunduz e in quella di Urugan, erano morti 20 fra soldati e forze dell'ordine afghano. Poco dopo le forze Usa erano intervenute con un raid aereo a Nahr-e Saraj, nel sud della provincia di Helmand, colpendo dei taleban. L'attacco, secondo il comando militare statunitense, era avvenuto per sventare un terzo attacco terroristico.
Le violenze, secondo numerosi osservatori, sono destinate a proseguire fino al 10 marzo, giorno in cui dovrebbero iniziare a Oslo i colloqui intra-afghani fra governo e taleban. Come spesso accade in Afghanistan, durante i periodi di tregua che precedono trattative, le fazioni e i gruppi contrari intensificano gli attacchi. Dopo la tregua, prolungata sabato a Doha dopo la firma dell'accordo fra Washington e taleban, le violenze si sono infatti riacutizzate lunedì scorso a Khost. Una motobomba è esplosa durante una partita di calcio dopo che il governo di Kabul aveva smentito che, come precondizione a nuovi negoziati, vi fosse uno scambio di prigioniere (fino a 5.000 taleban e 1.000 soldati afghani).