Il video messaggio di Donald Trump all'Assemblea generale dell'Onu - Reuters
Neanche Trump parteciperà di persona, nonostante la vicinanza tra New York, sede del Palazzo di Vetro, e la Casa Bianca a Washington. L'anno scorso il capo della Casa Bianca era inseguito dalle rivelazioni sul caso Ucraina, con le pressioni sul presidente Volodymyr Zelensky perché aprisse un'indagine su Joe Biden e il figlio Hunter. Adesso lo scenario è cambiato, non solo per la pandemia: il democratico è diventato il suo sfidante ufficiale, e tra quaranta giorni negli Stati Uniti ci saranno le elezioni, Trump aveva anche valutato di recarsi a New York ed essere l'unico leader ad intervenire di persona, ma alla fine ha deciso di non farlo e invierà pure lui il suo discorso in un video pre-registrato.
"Dobbiamo fare di tutto per evitare una nuova Guerra Fredda. Ci stiamo muovendo in una direzione molto pericolosa, il mondo non può permettersi un futuro in cui le due maggiori economie dividano il globo in una Grande Frattura, ciascuna con le proprie regole commerciali e finanziarie", ha dichiarato il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres in apertura del dibattito all'Assemblea Generale, facendo riferimento pur senza nominarle a Usa e Cina. "Un divario tecnologico ed economico rischia inevitabilmente di trasformarsi in un divario geostrategico e militare. Dobbiamo evitarlo a tutti i costi", ha proseguito il segretario generale delle Nazioni Uniti in quello che sarà l'unico intervento in presenza dell'Assemblea generale virtuale.
Il segretariio generale dell'Onu, Antonio Guterres - Ansa
Un monito subito smentito da Donald Trump, secondo a intervenire con un video che ha sorpreso per la brevità: solo 7 minuti rispetto ai 15 concessi. Il presidente americano è tornato ad attaccare l'accordo di Parigi sul clima, parlando di un tentativo per "punire l'America" ignorando al contempo il ruolo della Cina. Ha dunque consigliato alle altre nazioni dell'Onu di seguire il suo esempio dell"America first'. "Solo se vi prenderete cura dei vostri cittadini - ha concluso - troverete le basi vere per la cooperazione. Come presidente ho respinto l'approccio del passato ponendo orgogliosamente l'America al primo posto". E poi un duro attacco alla Cina: "La Cina ha infettato il mondo". "Nei primi giorni del virus, la Cina bloccò i voli interni, mentre permetteva ai voli di lasciare la Cina ed infettare il mondo - ha detto il presidente americano - Il governo cinese e l'Organizzazione mondiale per la Sanità, che è virtualmente controllata dalla Cina, dichiararono in modo falso che non vi erano prove delle trasmissione da uomo ad uomo. In seguito - ha concluso - hanno detto, sempre in modo falso, che le persone senza sintomi non avrebbero diffuso la malattia".
Poco dopo la replica del presidente cinese Xi Jinping: "La pandemia va affrontata insieme, uniti, e seguendo la scienza. Ogni tentativo di politicizzare o stigmatizzare la pandemia deve essere respinto", ha detto pure lui in un video pre-registrato. "Alla fine l'umanità vincerà contro la pandemia. Xi ha ribadito il ruolo "di guida dell'Oms" e ha assicurato "il contributo di due miliardi di dollari contro la pandemia".
Il videomessaggio di Parolin: rispetto per la dignità umana
Settantacinque anni di lavoro e impegno a favore del diritto, della protezione e dello sviluppo del mondo, con fallimenti e battute d'arresto, ma tuttora con la necessità di continuare a rispondere alle speranze dei popoli. È così che il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, interviene a nome della Santa Sede con un videomessaggio alla commemorazione del 75/o anniversario dell'Organizzazione delle Nazioni Unite a New York, che oggi avvia la sua Assemblea generale in modalità virtuale a causa della pandemia. Nel suo sguardo storico, il cardinale ricorda le speranze di pace e armonia tra Stati, con cui i popoli del mondo hanno guardato in questi decenni alle Nazioni Unite, auspicando al sempre maggiore rispetto per la dignità umana, alla vicinanza e alla cura di povertà e sofferenze e al progresso della giustizia, tutti valori fondanti a cui le Nazioni Unite, nel tempo, hanno cercato di dare concretezza.