Gli attacchi di oggi in Kenya e Nigeria sono gli ultimi episodi di una crescente intolleranza e discriminazione religiosa contro i cristiani ed i loro luoghi di culto in Africa, Medio Oriente e Asia.
EGITTO: Situazione ad alto rischio in Egitto, dove vive una forte comunità cristiana. La notte di Capodanno 2011 un'autobomba è esplosa davanti alla chiesa copta di Alessandria d'Egitto causando 21 morti. A novembre 2010, due copti sono rimasti uccisi e 150 sono stati arrestati in seguito ai pesanti scontri con la polizia avvenuti davanti alla sede del governatorato di Giza. I cristiani egiziani lamentano forti discriminazioni. Ancora fresca nella memoria, inoltre, è la strage avvenuta vicino Luxor il 7 gennaio 2010, in occasione della Natività copta, quando i fedeli che uscivano dalla messa di mezzanotte furono aggrediti da un islamico armato, che uccise sei persone.
IRAQ: Le comunità cristiane denunciano persecuzioni e i luoghi di culto a Baghdad, Mossul e Kirkuk sono stati bersaglio di ripetuti attacchi terroristici. Migliaia di cristiani hanno lasciato l'Iraq per timore di violenze. L'arcivescovo caldeo di Baghdad ha denunciato minacce di morte da parte dello 'Stato islamico dell'Iraq', una organizzazione legata ad Al Qaida.
PAKISTAN: Violenze ed attentati si segnalano anche in Pakistan, dove la comunità cristiana è ancora scossa dalla condanna a morte di Asia Bibi, la madre di 5 figli accusata di blasfemia. Numerose Ong denunciano il caso di ragazze cristiana costrette a convertirsi all'Islam dopo essere state stuprate da uomini musulmani che sono costrette a sposare.
INDIA: La situazione dei cristiani rimane fortemente a rischio. Nell'Orissa i cristiani denunciano un clima di terrore e minacce. Nonostante la Costituzione indiana garantisca il diritto alla libertà religiosa, a livello locale resistono leggi che puniscono la conversione al cristianesimo.
NIGERIA: Innumerevoli gli attacchi contro i cristiani. Nella città di Jos, capitale dello stato centrale nigeriano di Plateau, le violenze sono costate la vita a centinaia di persone. La nazione ha una popolazione stimata di oltre 150 milioni di abitanti, equamente suddivisi tra cristiani, al sud, e musulmani, al nord. Il teatro di maggior criticità è appunto Jos, confine ideale tra il nord musulmano e il sud cristiano.
FILIPPINE: Si registrano attacchi contro chiese cattoliche sull'isola di Jolo, una roccaforte del movimento islamico Abu Sayyaf, legato ad Al Qaeda. La Costituzione sancisce la libertà religiosa ma i fedeli sono sovente vittime di attentati e rapimenti.