giovedì 12 dicembre 2013
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Il governo indiano si è impegnato ad abolire il reato di omosessualità dopo che la Corte Suprema ha ribaltato una sentenza del 2009 che aveva depenalizzato i rapporti fra adulti dello stesso sesso consenzienti. Il ministro della Giustizia Kabil Sabil ha promesso che il governo intraprenderà "un azione forte e rapida" per modificare "una legge anacronistica".

Secondo i due giudici della Corte Suprema la legge approvata nel 1860 durante il domino britannico è ancora valida dal momento che l'Alta Corte di New Delhi non aveva l'autorità per annullarla. "La modifica della 377 (la sezione del codice in questione) doveva essere discussa dal Parlamento molto tempo fa- ha dichiarato Sonia Gandhi, leader del Partito del Congresso- bisogna garantire i diritti civili e di libertà a tutti gli indiani". In un Paese conservatore come l'India, i rapporti omosessuali sono stati per lungo tempo un argomento tabù. Atteggiamenti omofobi sono ancora molto diffusi, mentre numerosi indiani credono ancora che l'essere gay sia una malattia mentale.

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