La vendita diretta continua a crescere - Archivio
La vendita diretta gode di ottima salute, con quasi quattro miliardi di euro di fatturato complessivo e circa 550mila addetti. Un modello che fa del rapporto diretto tra impresa e cliente il proprio punto di forza e che sta sfruttando la rivoluzione digitale per arricchire e consolidare i canali di interazione tra le oltre 300 aziende del settore e i 29 milioni di clienti che in Italia utilizzano questa modalità di acquisto. Univendita, la maggiore sigla del comparto, aderente a Confcommercio, nel 2022 registra un fatturato degli associati in crescita del 3,4% a 1,54 miliardi di euro, mentre gli addetti aumentano del 3,6%, sfiorando i 150mila, con la componente femminile che raggiunge l'86,9% del totale. Tra i settori merceologici interessati, i beni durevoli per la casa costituiscono il 45% dei ricavi, i prodotti alimentari il 26%, la cosmesi e cura del corpo il 17% e i beni di consumo domestici il 7%, mentre si registra una impetuosa crescita di altri beni e servizi, i viaggi per esempio, che arrivano al 4% del mercato totale. «Il nostro comparto offre formazione continua e occasioni di carriera a chi voglia organizzarsi la professione e la vita con flessibilità, autonomia e creatività. Dunque - spiega il presidente di Univendita Ciro Sinatra - rappresenta un'ottima chance di indipendenza economica in un periodo di "grandi dimissioni", in cui soprattutto i giovani chiedono all'occupazione qualcosa in più del salario e puntano a prospettive, soddisfazioni, conciliazione tra la sfera privata e quella lavorativa. A differenze di certe narrazioni che si ascoltano in giro, il settore della vendita diretta è un tassello rilevante della nostra economia e anche governo e istituzioni dovrebbero sempre tenerne conto. Un provvedimento come quello da poco varato sul diritto di recesso ci complica la vita e ci penalizza ingiustificatamente, mentre altri rischi normativi si profilano all'orizzonte europeo: mi riferisco alle direttive sui lavoratori delle piattaforme e sul credito al consumo. Su questo contiamo che l'Italia sappia fare quadrato e sistema per difendere le prerogative di tante aziende che creano ricchezza e lavoro. La tecnologia è utile per supportare la relazione tra le persone, ma non deve mai sostituirla. In questo principio affonda la natura stessa e il valore culturale della vendita diretta che fa del rapporto di fiducia tra incaricato o agente di commercio e cliente, ma anche tra venditore e azienda il proprio punto di forza. Speriamo che anche l'Unione europea lo capisca in sede di legiferazione sul rapporto tra lavoratori e piattaforme digitali. L'omnicanalità è una valida strategia per l'addetto alla vendita diretta: l'uso di strumenti digitali moltiplica i punti di contatto con il cliente, migliora la sua esperienza di prova e di acquisto del prodotto. E migliora anche la qualificazione dell'addetto. Ma l'utilizzo sempre maggiore di questi strumenti non può e non deve farci dimenticare che la gestione del rapporto in presenza è l'elemento che caratterizza il nostro comparto e non potrà mai essere eliminato. Per noi, alla centralità del cliente corrisponde quella dell'incaricato. Si tratta di un valore assoluto sul quale si fonda la nostra stessa esistenza». Anche Avedisco-Associazione vendite dirette servizio consumatori conferma il buon momento del settore, con un fatturato totale annuo superiore ai 750 milioni di euro. Le 39 aziende associate segnano, infatti, rispetto al 2021, un incremento di oltre 45 milioni di euro, con una crescita pari al +6,41%. Tra i diversi comparti presi in considerazione nell'analisi - cosmesi/accessori moda, casa beni di consumo, casa beni durevoli, tessile, alimentare/nutrizionale, servizi - merita una menzione particolare quello delle multiutility ed energie rinnovabili, che registra una forte e rapida crescita in termini di fatturato, raccogliendo quasi 168 milioni di euro nel 2022, contro i 56 milioni dell'anno precedente, con una tendenza positiva del +195,81%. Nonostante questo settore abbia evidenziato l'andamento migliore, con un risultato sorprendente, il comparto più rappresentativo della vendita diretta rimane comunque quello alimentare/nutrizionale, che risulta essere il settore merceologico trainante in termini di numeri, con un ricavato di oltre 458 milioni di euro, pari a più della metà di quello totale delle aziende associate Avedisco. «Anche in quest'ultimo anno - commenta Giovanni Paolino, presidente di Avedisco - la vendita diretta ha dato prova di saper affrontare positivamente le sfide presentate dai nuovi scenari storici. Il nostro è un settore dinamico, che sa stare al passo con i tempi: un modello di business che sa evolversi rispondendo positivamente ai cambiamenti, creando un sistema efficace, che apre le sue porte a tutti coloro che desiderano reinventarsi. Per questo, nel 2022 abbiamo ottenuto ottimi risultati, grazie anche ai costanti investimenti in corsi di formazione e addestramento che le nostre aziende associate offrono agli incaricati». I numeri confermano dunque la vendita diretta come una professione sempre più apprezzata e scelta perché sinonimo di indipendenza, dinamicità e flessibilità, in grado di soddisfare le esigenze e le nuove priorità dei lavoratori, che scelgono di dare sempre più spazio a salute, tempo libero e affetti.
I 140 anni del Gruppo Vorwerk
Il 2023 è un anno molto importante per il Gruppo Vorwerk. La multinazionale tedesca nota in tutto il mondo per i suoi prodotti Folletto e Bimby celebra i 140 anni dalla sua fondazione. Nata nel 1883 nella valle del fiume Wupper come fabbrica di tappeti, dal 1929 Vorwerk si è focalizzata sulla produzione di elettrodomestici, introducendo in Germania, e poi in tutta Europa, il sistema della vendita diretta, certamente la più importante pietra miliare nella sua storia. Una storia di passione e di continua innovazione che oggi guarda al proprio passato con orgoglio per raccontare una lunga storia di successi. Oggi, infatti, Vorwerk è l'azienda numero uno nella vendita diretta in Europa ed è leader mondiale nella vendita diretta di elettrodomestici di alta qualità. Nel 2021, il Gruppo ha generato vendite per un totale di 3,4 miliardi di euro, stabilendo un nuovo record per l'azienda. L'azienda è composta da 100mila incaricati alla vendita, circa 9mila dipendenti e milioni clienti in tutto il mondo. «Una forza commerciale unica e un'azienda focalizzata sul supporto al loro lavoro quotidiano e alla soddisfazione dei nostri clienti - sottolinea Jorge Lasheras, direttore generale di Vorwerk Italia -. La dimostrazione del prodotto crea momenti di magia e un legame duraturo tra le persone e, nel caso di Vorwerk, questo accade tutti i giorni in tutto il mondo. Perché quando le persone hanno l'opportunità di incontrarsi, si aprono mondi e opportunità. Per Vorwerk le persone vengono sempre per prime e la vendita diretta è - e sarà sempre - la ricetta aziendale per il successo». Il Gruppo Vorwerk ha concluso l'esercizio 2022 registrando un aumento delle vendite. Con un fatturato netto di 3,2 miliardi di euro si conferma anche la società di vendita diretta numero uno in Europa e il principale produttore al mondo di elettrodomestici distribuiti in vendita diretta. Vorwerk Italia registra una crescita nel 2022: con un fatturato di 390 milioni di euro nella divisione Folletto del +4,4%, confermando l'Italia come il Paese con le migliori performance nel segmento aspirapolveri. La divisione Bimby cresce addirittura del 19,2% con il fatturato che ammonta a 203 milioni di euro. Con il suo modello di vendita diretta focalizzato sulla crescita e la motivazione delle persone, l’azienda ha chiuso il 2022 superando la quota record di oltre 20mila addetti – 20.800 per la precisione – di cui 4.300 tra promotori e agenti Folletto e 16.500 tra team leader e incaricati alla vendita Bimby. Oltre a 680 dipendenti tra la sede centrale di Milano e gli uffici commerciali distribuiti in tutta la Penisola. «Siamo estremamente soddisfatti dei numeri fatti registrare nel 2022 perché nel nostro settore il numero dei venditori è direttamente proporzionale a quello dei risultati economici – conclude il dg di Vorwerk Italia -. Sempre più persone scelgono di lavorare per Vorwerk perché offriamo un’ambiente meritocratico che basa la sua forza su tre aspetti oggi molto ricercati: la flessibilità di poter organizzare autonomamente la propria giornata, un sistema di crescita basato su una formazione continua e di conseguenza la possibilità di ottenere guadagni basati esclusivamente sull’impegno e sul merito».