Sui ticket si gioca d’anticipo e si parte già da lunedì. La tassa per le visite ambulatoriali ed il pronto soccorso, infatti, sarà tra pochi giorni una realtà; una medicina amara per gli italiani, ma non per le casse dello Stato che risparmierà da subito 381 milioni di euro. Il testo iniziale della manovra metteva sul piatto 486 milioni di risorse destinate alla conferma per il 2011 dell’esenzione da questi ticket (dal 2014 scatteranno anche quello per i farmaci e per i ricoveri), una cifra che ora invece è scesa a 105. Uno degli otto emendamenti presentati dal relatore alla manovra 2012-2013, così, fa scattare ex nunc la misura che la prima versione della legge anti- deficit aveva previsto per il 1° gennaio 2012. Insomma, gli italiani dovranno pagare 10 euro per la diagnostica e la specialistica e 25 per gli interventi di pronto soccorso classificati col codice bianco. Ma anche qui ci saranno dei distinguo: resta in vigore difatti la gratuità delle visite per gli over 65 e per i bambini fino a 14 anni. «Nella manovra sono stati introdotti i ticket del 2007, ma restano le categorie deboli esenti» si è affrettato a precisare ieri il ministro della Salute Ferruccio Fazio. Dunque, la novità non sarà erga omnes. «Dobbiamo arrivare ad un sistema sanitario in cui le patologie siano curate con continuità assistenziale – ha aggiunto – evitando che il paziente entri ed esca dall’ospedale, facendo in modo che sia seguito sempre». In realtà, entrambi i ticket erano già presenti nella Finanziaria Prodi, ma di fatto le Regioni nella maggioranza dei casi hanno trovato coperture alternative, non applicando quindi il balzello ai cittadini. A parte la Basilicata, l’unica che non l’ha mai avuto, le altre amministrazioni hanno utilizzato per lo più le risorse statali (quasi un miliardo di euro l’anno). Secondo i dati Agenas (agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), in realtà, per le prestazioni specialistiche le regioni chiedono già un contributo al malato fino ad un massimo di 36,15 euro (più alto in Calabria, Sardegna e Campania), prevedendo poi ognuna una serie di esenzioni. Il ticket sul pronto soccorso, invece, veniva in alcune Regioni applicato già da prima della Finanziaria 2007 e oggi esiste ovunque, tranne che in Basilicata. L’Agenas stima che su 30 milioni di accessi annui al reparto emergenza, circa 7 milioni e mezzo richiedono prestazioni classificate col codice bianco, il più leggero. Il rischio adesso è che, però, questi ticket aumentino ancora. Nella provincia autonoma di Bolzano e in Campania la quota fissa, infatti, è già il doppio: 50 euro.
Alessia GuerrieriIL BOLLO TITOLI RESTA A 34,2 EURO PER GLI IMPORTI SOTTO I 50 MILANon sarà una stangata ma dalla rimodulazione dell’imposta di bollo sul dossier titoli lo Stato conta comunque di avere un recupero di gettito annuo di circa 897 milioni di euro per il primo biennio e di circa 2.525 milioni dal 2013 in poi.Sono stati risparmiati i piccoli risparmiatori, i vecchi «Bot people» che generalmente hanno meno di 10mila euro nei loro depositi e che temevano di dover mettere i soldi sotto il materasso per non cadere nel paradosso di dover pagare in tasse più di quanto rendono i titoli in portafoglio. In base agli ultimi emendamenti infatti per tutti i conto titoli con una giacenza inferiore ai 50mila euro non cambierà nulla, l’imposta rimarrà di 34,2 euro l’anno e il piccolo «capital gain» dei risparmiatori dovrebbe restare pressochè intatto. Secondo i dati Gfk Eurisko si tratta complessivamente di circa 1,7 milioni di famiglie. I conti invece li dovrà fare chi ha dai 50mila euro in su ma nessun timore di accanimento o sacrifici in fumo. La manovra prevede quattro scaglioni, fatto salvo quello sotto i 50mila euro; c’è quello tra 50.000 e 150.000 su cui a regime (dal 2013) graverà un bollo di 230 euro; tra 150.000 a 500.000 euro si dovrà pagare 780 euro e per depositi superiori ai 500.000 euro il superbollo arriverà a 1.100 euro.
BABY IMPRENDITORI UNDER 35 TASSATI AL 5% PER CINQUE ANNISe hai meno di 35 anni e fiuto imprenditoriale per aprire un’impresa, paghi il 5% di tasse a forfait per cinque anni. La norma inserita nella manovra finanziaria, fortemente voluta dal ministro della Gioventù Giorgia Meloni, va a modificare in parte il regime fiscale agevolato già previsto nel nostro Paese per i giovani intraprendenti dalla Finanziaria 2008. Quello appena varato dal governo è «il regime fiscale più conveniente d’Europa», riservato a ragazzi sotto i 35 anni anni. Il capo del dicastero ha definito così la novità di una imposta sostitutiva ridotta al 5% per il primo quinquennio di attività, e anche oltre, fino al raggiungimento comunque dei 35 anni anni. Un incentivo orientato alla crescita che porterà le giovani generazioni a puntare sulla propria capacità creativa. L’attuale regime per baby manager applicato in Italia risale ad una manovra del governo Prodi e prevede per piccoli imprenditori (minori di 30 anni) o lavoratori in mobilità che iniziavano un’attività una tassazione forfettaria al 20% per tre anni, a patto che abbiano un fatturato inferiore ai 30.000 euro l’anno. Come la nuova norma si articolerà nel dettaglio non è ancora chiaro, per questo bisognerà attendere un decreto attuativo che ne specifichi le caratteristiche e gli ambiti di applicabilità. Non è ancora stato fissato neppure un tetto di spesa per finanziare questa misura che va, comunque, ad aggiungersi a tutte le altre agevolazioni già presenti nel nostro ordinamento a favore dell’imprenditoria giovanile.
STIPENDI SOLO EUROPEI PER I NOSTRI PARLAMENTARIGli stipendi dei titolari di cariche elettive – come parlamentari o amministratori locali, o di vertice – non potranno superare la media «ponderata rispetto al Pil» degli analoghi trattamenti economici previsti negli altri sei principali Stati dell’area euro. La norma si applica tuttavia dalle prossime elezioni o nomine e, per quel che riguarda le Camere, nel rispetto della loro autonomia costituzionalmente garantita. L’articolo 6 della manovra introduce dalla prossima legislatura un taglio del 10% al finanziamento dei partiti politici che, cumulato agli analoghi interventi già decisi negli anni scorsi, porta a una «riduzione complessiva del 30%». Gli aerei blu saranno presto limitati solo alle 5 massime cariche dello Stato: presidente della Repubblica, presidenti di Camera e Senato, presidente del Consiglio, presidente della Corte costituzionale. Sono ammissibili eccezioni ma solo se «specificamente autorizzate». Previsti inoltre limiti alle auto blu, che non potranno superare i 1600 centimetri cubici di cilindrata, con l’eccezione delle auto in dotazione al Capo dello Stato, ai presidenti del Senato, della Camera e della Corte Costituzionale, al presidente del Consiglio e «le auto blindate adibite ai servizi istituzionali di pubblica sicurezza». Le auto blu attualmente in servizio che non rispettano i parametri potranno essere utilizzate solo fino alla loro dismissione o rottamazione.
COLLOCAMENTO: RIFORMA PER LIBERALIZZARLOIl collocamento al lavoro sarà riformato. Lo potranno fare anche enti come le scuole, i patronati, le università, i Comuni. Si tratta di un ampliamento delle opportunità di accesso al mercato del lavoro per i giovani che si trovano alla conclusione del loro percorso di studi secondario e che non hanno ancora le capacità per orientarsi nella ricerca di un’occupazione.
AUTOMOBILI: SUPERBOLLO SOPRA I 301 CAVALLIArriva il superbollo, che si applicherà dal 2011. È prevista un’addizionale di 10 euro per ogni chilowatt superiore a 225. Chi non la paga incorre in una sanzione pari al 30% del dovuto. Le modalità e i termini dell’addizionale saranno stabiliti con un provvedimento del ministero dell’Economia, da emanare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della manovra.
VISITA FISCALE: PER GLI STATALI DAL PRIMO GIORNOPer i dipendenti statali la visita fiscale sarà obbligatoria per le malattie il giorno precedente o successivo una festività. Sempre per il pubblico impiego, il blocco degli stipendi sarà prorogato al 31 dicembre 2014. Il blocco parziale del turnover sarà prorogato di un anno, ad esclusione di polizia, vigili del fuoco e agenzie fiscali. Previste anche limitazioni nell’uso delle auto di servizio.
COMMERCIO: NEGOZI APERTI IN CITTA'La manovra prevede la liberalizzazione degli orari e delle aperture dei negozi, delle aperture domenicali e della mezza chiusura infrasettimanale per i Comuni a vocazione turistica e città d’arte. Ma la norma non piace a Confesercenti, che ne chiede lo stralcio. «È ininfluente per i comuni turistici e per le città d’arte, ed è portatrice di un danno grave per migliaia di esercizi commerciali».
STOCK OPTION: CAMBIA ADDIZIONALE DEL 10%Con la manovra l’addizionale al 10% sulla remunerazione variabile dei manager - bonus e stock option - si applica alla quota che eccede la parte fissa della retribuzione. Lo scorso anno l’addizionale si faceva scattare sulla quota superiore al triplo della parte fissa. Il maggior gettito ammonterà a 5,4 milioni nel 2011 e a 21,6 milioni nel 2012 e per gli anni successivi.
AMMORTAMENTI: SI ALLENTA LA STRETTA SUI LIMITILa manovra ha eliminato l’ammortamento al 2% per le società diverse da quelle autostradali e dei trafori. Introdotto, invece, un aumento dello 0,30% dell’Irap (dal 3,9% al 4,2%) per i concessionari non autostradali, mentre per i concessionari autostradali e i trafori scende dal 5 all’1% la deducibilità del fondo per le spese di ripristino.