giovedì 17 aprile 2014
Record di presenze. Patuano: è un punto di svolta. Fossati ricuce, ma resta fuori. Recchi presidente.
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Doveva essere il momento della resa dei conti, è stata invece l’assemblea della tregua. L’appuntamento che di fatto ha designato i nuovi vertici Telecom, i primi durante la gestione dei nuovi soci forti di Telefonica, apre dunque una nuova fase. Come previsto, l’assemblea ha visto un’affluenza record all’auditorium di Rozzano, alle porte di Milano, dove i soci (che rappresentano il 56% del capitale) sono stati chiamati ad approvare il bilancio e il rinnovo del consiglio di amministrazione.Al termine di un’assise fiume durata fino a tarda sera, gli azionisti hanno approvato con il 98% dei voti il bilancio 2013, archiviato con ricavi pari a 23,4 miliardi di euro e con una perdita di 674 milioni. Un dato, quest’ultimo, che sconta la svalutazione dell’avviamento per 2,2 miliardi effettuata nel primo semestre; altrimenti, ha spiegato il gruppo, l’utile sarebbe stato di 1,5 miliardi. Al vertice, alla fine, è stato nominato Giuseppe Recchi: presidente dell’Eni fino a pochi giorni fa, 50 anni, dopo aver iniziato nel gruppo di famiglia, nel 1999 è entrato in General Electric, dove ha ricoperto vari ruoli da dirigente, fino all’approdo a Eni nel maggio 2011. Anche lo sfidante, Vito Gamberale, 70 anni, ha lavorato all’Eni come presidente e Ad di alcune società negli anni Ottanta; dal 2007 è stato Ad del fondo d’investimenti in infrastrutture F2i.Alla fine, la maggioranza ha dato la sua preferenza alla lista Assogestioni, con il 50,28% dei voti; il 45,5% ha votato la lista del socio di maggioranza Telco e alla lista del consigliere "dissidente" Marco Fossati il restante 3,5%. Findim non è riuscita ad ottenere nemmeno un consigliere nel Cda (quindi Fossati resta fuori). La lista presentata dal Comitato dei fondi, la più votata, ha fatto entrare tutti i suoi 3 candidati. A Telco sono stati assegnati tre consiglieri destinati alle minoranze. Con voto di maggioranza, però, Telco ottiene in tutto 10 rappresentanti. L’assemblea di ieri, per l’Ad Marco Patuano, ha costituito «un punto di svolta che ci proietta verso il futuro». Per la compagnia, comunque, l’obiettivo minimo è la stabilizzazione dei ricavi sul mercato domestico e il recupero sul fronte del rating sul debito. Quanto al progetto di cessione delle torri di trasmissione per Telecom Italia e per Tim Brasil, è tutto «in fase preliminare».
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