martedì 31 gennaio 2012
​Disoccupazione al top dal 2004 a dicembre e non va meglio per i giovani: uno su tre è senza lavoro. Secondo i dati diffusi dall'Istat il tasso di disoccupazione si attesta all'8,9%, in aumento di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,8 punti rispetto all'anno precedente.
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Disoccupazione al top dal 2004 a dicembre e non va meglio per i giovani: uno su tre è senza lavoro. Secondo i dati diffusi dall'Istat il tasso di disoccupazione si attesta all'8,9%, in aumento di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,8 punti rispetto all'anno precedente. Si tratta del dato più alto dall'inizio delle serie storiche mensili dell'Istat, cioè dal 2004. Il numero dei disoccupati, pari a 2.243 mila, aumenta dello 0,9% rispetto a novembre (20 mila unità). L'incremento è dovuto esclusivamente alla componente maschile. Su base annua si registra una crescita del 10,9% (221 mila unità). Si tratta del dato più alto da gennaio 2004 (l'inizio delle serie storiche mensili) e si ci si riferisce alle serie trimestrali si torna ai livelli del 2001. Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuiscono dello 0,2% (-34 mila unità) rispetto al mese precedente.Il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 31,0%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto a novembre ma in aumento di 3 punti percentuali rispetto a dicembre 2010 (era al 28%). La disoccupazione giovanile è sopra al 30% per il quarto mese consecutivo e cioè da settembre 2011. A dicembre gli occupati sono 22.903 mila, un livello sostanzialmente invariato rispetto a novembre, in presenza di un calo della componente maschile e di una crescita di quella femminile. Nel confronto con l'anno precedente l'occupazione diminuisce dello 0,1% (-23 mila unità).Secondo il Codacons questi dati sono "inevitabili, dato che i consumi sono in caduta libera e, fino a che non ripartiranno, le imprese non avranno ragioni per produrre". Per questo l'associazione chiede un decreto 'aiuta famigliè. Per i consumatori i dati Istat "fotografano una situazione preoccupante" e dunque servono "liberalizzazioni più incisive e un rilancio degli investimenti per lo sviluppo". Il segretario generale aggiunto della Cisl Giorgio Santini, sottolinea che "è necessario un intervento organico di sostegno alle assunzioni dei giovani, delle donne, degli over 50 e per il reimpiego dei lavoratori in cassa integrazione e dei disoccupati, valorizzando in primo luogo l'apprendistato, il contratto di inserimento, il part-time lungo, mettendo incampo ulteriori incentivi al loro utilizzo". Secondo la Cgil "prima della crisi gli occupati erano 700 mila in più, se non ci fosse stata la cassa integrazione e in particolare la Cig straordinaria e la deroga, i disoccupati sarebbero oggi più di 3 milioni". Infine il segretario generale dell'Ugl, Giovanni Centrella, sottolinea come "di fronte al dilagare della disoccupazione, appare evidente che il vero problema sta nella mancata crescita del Paese e allo stesso tempo che con nuove forme di flessibilità per i nuovi assunti si accentuerebbe il dualismo esistente nel mondo del lavoro".
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