Notte di limature e correzioni per la maxi-manovra triennale da 47 miliardi di euro, differita però per la maggior parte al 2013 e 2014. Il decreto (che sarà accompagnato dal disegno di legge delega per la riforma fiscale, con le tre aliquote Irpef) si arricchisce fino all’ultimo di nuovi dettagli. Soprattutto entrano nel testo la tassa più odiata dagli automobilisti, il superbollo (stavolta andrebbe a colpire, già dal 2011, tutte le auto sopra i 125 kilowatt oppure i 170 cavalli: rientrerebbero anche vetture piccole ma potenti come l’Alfa Mito o l’Audi A3 ) e una delle richieste care alla Lega Nord: lo stop alla riscossione coattiva delle quote latte. Prende corpo poi la tassazione nel settore bancario: sarà un’imposta di bollo dello 0,15% (quindi più alta dello 0,05% di cui si parlava martedì, ma con la novità che sarà pagata dai risparmiatori) sulle transazioni finanziarie in genere, che arriverà poi allo 0,35% sul
trading speculativo.Si diluiscono le norme sulle pensioni per le donne (vedi sotto) e sulla riscossione delle tasse, con lo slittamento di 3 mesi - dal 1° luglio al 1° ottobre - del debutto del nuovo accertamento che concentra in un unico strumento l’avviso di accertamento e la cartella esattoriale. Non è ancora sciolto invece il nodo riguardante l’aumento delle aliquote Iva del 10 e 20%, che già tante proteste ha sollevato fra commercianti e artigiani: il confronto nel governo è ancora aperto, ma l’intenzione prevalente sarebbe quella di non metterlo nella manovra (e, quindi, di non farlo scattare da subito), ma solo nella legge delega.
Stangata sulle auto. Nell’ultima bozza c’è il ritorno del superbollo, ma sarà in bilico fino all’ultimo. La norma prevede che, se non si paga, ci sarà una multa del 30% in più. La tassa aumenterà al salire della potenza il cui limite, tuttavia, potrebbe essere elevato, dato che sotto i 170 cavalli rientrano pure diverse monovolume familiari, berline da viaggio e auto medie di vario genere.
Stop a multe sul latte. Arriva lo stop a favore degli allevatori che non si sono messi in regola con il pagamento delle multe sulle "quote-latte". Si specifica che i relativi atti già emessi dall’agente della riscossione «sono interrotti».
Costi della politica. I tagli ipotizzati la settimana scorsa sono spariti dalla bozza. Dovrebbe tuttavia entrare almeno la rinuncia all’indennità da ministro per quelli che sono anche parlamentari. Tremonti aveva poi proposto forti limitazioni ad auto e aerei "blu" e ai contributi a partiti e organi istituzionali.
Tributi su finanza. L’imposta di bollo dello 0,15% sarebbe una riedizione del vecchio fissato bollato abolito nel ’97. A questa si somma una tassazione separata al 35% sulle attività di
trading speculativo svolte dalla banche, non dai privati. Sarebbero esclusi i titoli di debito e gli Oicr (organismi d’investimento collettivo di risparmio). Sempre per le banche potrebbe rientrare poi l’estensione alle partecipazioni di controllo degli istituti creditizi, della rivalutazione contabile di marchi e avviamenti.
Tagli alle Regioni. Non saranno solo i ministeri a dover dare il loro contributo con circa 5-6 miliardi di risparmi, dovuti in buona parte all’introduzione dei costi standard. Anche quest’anno le Regioni saranno chiamate a fare la loro parte: si parla di 9 miliardi nel biennio, pari a 3,5 miliardi nel 2013 e 5,5 nel 2014.
Rinvio per il nuovo accertamento. È un completamento dei paletti già posti a Equitalia nel decreto per lo sviluppo. Il nuovo strumento viene posticipato di 3 mesi. Raddoppiano inoltre i tempi per il pignoramento, che perde dunque efficacia quando dalla sua esecuzione sono trascorsi 240 giorni (non più 120 come nella normativa vigente), senza che sia stato effettuato il primo incanto. Una norma specifica riguarda gli agricoltori in stato di crisi o insolvenza: potranno richiedere la transazione dei loro debiti per tasse o contributi.
Cause con il Fisco. Arrivano sconti per chiuderle: si dovranno pagare 150 euro per le liti fino a 2mila euro, mentre per gli importi superiori è prevista una somma pari al 10% del valore della lite, da versare in unica soluzione entro il 30 novembre 2011. Salgono poi del 50% le sanzioni per chi non comunica i dati sugli studi di settore.
Cala l’acconto Iva sulle ristrutturazioni. La ritenuta d’acconto per i bonifici (necessari per ottenere la detrazione Irpef del 36%) sui lavori di ristrutturazione scende dal 10 al 4%, com’era chiesto dalle categorie.
Spending review. Addio ai tagli lineari: parte dal 2012 il processo mirato a definire fabbisogni standard per le varie amministrazioni.