Al termine della giornata di martedì lo spread vola a 302,5 punti base, il giorno dopo lo scontro con l'Unione Europea e le parole di Juncker. E anche per Piazza Affari l'avvio è stato ampiamente negativo: il primo indice Ftse Mib segnava una perdita dell'1,37%, per poi chiudere con un -023%, a 20.562 punti.
Il differenziale tra Btp e Bund tedesco segna i massimi dalle fibrillazioni durante la formazione del governo a fine maggio. Il rendimento del Btp decennale al termine della seduta è del 3,44% e supera i massimi della scorsa primavera: per trovare un rendimento così alto occorre andare alla primavera del 2014.
L'euro scivola a 1,1560 dollari, inanellando la quinta seduta consecutiva in ribasso e portandosi sui minimi da fine agosto. Aveva aperto sui mercati europei a 1,1579. A pesare, secondo l'agenzia Bloomberg, le parole del presidente della Commissione bilancio della Camera, Claudio Borghi. L'agenzia riporta una dichiarazione di Borghi a Radio Anch'io: "sono più che convinto che l'Italia, con una sua moneta, sarebbe in grado di risolvere i suoi problemi".