martedì 21 maggio 2024
A Roma un seminario ha fatto il punto sulla normativa, dopo il decreto attuativo di gennaio, e sui progetti già avviati dalle Bcc sul territorio
Il credito cooperativo in prima linea nelle comunità energetiche
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Le comunità energetiche possono fare la differenza nel contrasto alla povertà e nella costruzione di uno sviluppo sostenibile. E il Credito cooperativo è in prima linea con una serie di progetti già avviati e altri in fase di studio. Si è svolto oggi a Roma un Seminario di studio sulle esperienze già avviate dal titolo “Banche di Comunità ed Energia di Comunità. Le Comunità energetiche per lo sviluppo dei territori” organizzato da Federcasse. Una iniziativa voluta per fare il punto sullo stato dell’arte e sulle prospettive dell’impegno delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Casse Raiffeisen per la promozione delle Cer (Comunità Energetiche Rinnovabili). Esperienze che si stanno già diffondendo in maniera significativa grazie all’impulso delle banche di comunità con l’obiettivo di rendere concreta quella “mutualità energetica” che – attraverso la forma cooperativa - può rappresentare un punto di svolta nello sviluppo dei territori e offrire un contributo importante al contrasto della “povertà energetica”.

Il seminario è stato aperto dal vice presidente di Federcasse e presidente della Federazione Toscana delle BCC Matteo Spanò. Tra i relatori il presidente del GSE (Gestore Servizi Energetici) Paolo Arrigoni; Giorgio Graditi, direttore generale ENEA; Patrizia Claps, direttrice centrale persone fisiche, lavoratori autonomi ed enti commerciali Agenzia delle Entrate; Livia Salvini, ordinario di Diritto tributario all’Università Luiss “Guido Carli” che hanno fatto il punto sulla diffusione delle Cer, sulla normativa di riferimento ormai definita e sui temi di carattere fiscale, giuridico ed amministrativo, anche di particolare complessità, che presiedono alla costituzione, alla gestione ed allo sviluppo di una comunità energetica.

I progetti avviati. Le esperienze già avviate che possono diventare “casi di scuola” in tema di mutualità energetica sono state invece oggetto delle presentazioni affidate ad Alessandro Ceschi, direttore della Federazione Trentina della Cooperazione, con già all’attivo 5 Comunità in forma cooperativa costituite e 30 progetti in corso che si avvalgono anche dell’esperienza storica delle cooperative elettriche; Elisa Brunner, responsabile Comunità energetiche della Federazione Cooperative Raiffeisen dell’Alto Adige, con 3 Cer già costituite, altrettante in via di costituzione ma soprattutto una “domanda” di mutualità energetica in constante crescita; Gianni Parigi, vice direttore della Federazione Toscana delle BCC, che ha da poco gestito l’avvio della Cer promossa dalla BCC Pontassieve e che ha allo studio un progetto di promozione di Comunità energetica per ciascuna BCC aderente; Paolo Tripodi, chief operating officer di BCC Banca Iccrea.

Il 90% dell'energia consumata dalle Bcc proviene da fonti rinnovabili. Le conclusioni del seminario sono state tratte dal presidente di Federcasse Augusto dell’Erba e dal direttore generale Sergio Gatti. “Lo sviluppo della mutualità energetica – hanno sottolineato – rappresenta una delle più attuali e concrete applicazioni di quel principio di mutualità e di solidarietà economica capace di adattarsi alle grandi transizioni in atto, come quella energetica, confermando la propria utilità e di offrire un enorme contributo alla tenuta dei territori, soprattutto delle aree interne, che hanno bisogno di essere valorizzati e diventare attrattivi attraverso infrastrutture moderne e sostenibili”. Già oggi il 90% dell’energia elettrica consumata dalle BCC, ha ricordato Gatti, è prodotta da fonti rinnovabili.

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