«Non c'è un allarme specifico sulla riorganizzazione del terrorismo, ma le parole di Sacconi sono fondate. Il clima è preoccupante e fa da condizionamento negativo allo scatenarsi di atti di violenza anche gravi». Lo ha detto a Sky Tg24 il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano commentando l'allarme del ministro del Lavoro. «Non esistono - ha spiegato Mantovano - le Br come esistevano 30 o 10 anni fa, ma questo non fa essere tranquilli: si raccomanda cautela e senso di responsabilità nello stigmatizzare delle parole che sono di fondata preoccupazione. Quando si utilizzano termini come macelleria sociale per commentare le proposte che vengono dall'Europa, dal governo, dalla maggioranza, che possono essere discutibili o meno, quando si utilizzano termini così dirompenti, non ci si rende direttamente responsabili di atti di violenza, ma si crea un condizionamento negativo». «Non si può parlare di nuovo terrorismo nei termini in cui si poteva parlare 30 anni fa a proposito delle Brigate rosse - ha precisato il sottosegretario - ma si può parlare di un clima di violenza nel quale possono inserirsi gesti violenti come quelli che potevano provocare la morte di carabinieri, di appartenenti alle forze di polizia non più tardi di 15 giorni fa».«IL FUTURISTA»: È MAURIZIO SACCONI IL PRIMO TERRORISTA «Così il ministro Sacconi diventa il primo terrorista nella sua paventata stagione delle ombre». Così il Futurista, web magazine e settimanale di area finiana, critica le recenti dichiarazioni del titolare del Welfare secondo cui le tensioni sulle riforme nel mondo del lavoro potrebbero portare di nuovo a una fase politica che potrebbe veder tornar protagonista il terrorismo. «Quando il titolare del welfare - spiega il Futurista - richiama il rischio che le tensioni possano portare a una nuova stagione di terrorismo, non fa altro che avvalorare la tesi di un'azione politica governata dalla paura, anziché dalla responsabilità e dalla ragionevolezza». Se anche, aggiunge il giornale, «poi fosse vero, se anche ci fossero gli elementi, un uomo di Stato non dovrebbe parlarne così in televisione». Ma, ragiona ancora il Futurista, «evidentemente lo scopo del "responsabile" Sacconi è creare tensione e paura, con evidenti finalità politiche, benefiche - nella sua visione - per le sorti di un governo ormai in via di dissoluzione». Il commento aggiunge che così facendo Sacconi indossa così i panni del «ministro della paura», che «in un momento di tensione come questo alza il tiro e, anziché ragionare nel merito delle proposte sul lavoro, come quella avanzata dal senatore Ichino, non trova di meglio da fare che inquinare le acque, agitare vecchi fantasmi, giocare la carta del "terrore"». Insomma, «di un'altra dose di paura e di ministri che si esercitano nel terrorismo verbale, il Paese proprio non aveva bisogno», conclude il magazine.
«Quello che è successo a Roma è sì sintomo di insofferenza giovanile, ma indica anche che sono al lavoro nuclei organizzati che operano clandestinamente per trasformare il disagio in rivolta», afferma il ministro. Camusso: no a trattativa. Bersani: si spenga miccia. Ichino: ok licenziare, ma tre anni di aiuti. Per i nuovi assunti contratti a tempo indeterminato e mobilità. Il Futurista, web magazine finiano: è il ministro il primo terrorista.
A proposito di lavoro, dono e «fannulloni» di Luigino Bruni
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