mercoledì 5 ottobre 2011
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Europa «ha fatto molte cose nella gestione della crisi», ma i cittadini europei devono avere ancora «un po’ di pazienza». Parola di Fabrizio Saccomanni, direttore generale di Bankitalia, che ieri in un discorso a Bruxelles ha auspicato una tregua tra creditori e debitori. Tregua di cui dovrebbe farsi interprete il G20, «in cambio di un impegno credibile dei governi nazionali a perseguire a casa propria politiche macroeconomiche orientate alla stabilità e a portare avanti riforme sensibili del sistema monetario internazionale»: è questa la ricetta indicata da Saccomanni per far fronte all’eccesso di indebitamento mondiale senza provocare catastrofi recessive.Il problema da affrontare è come ridurre l’eccesso di indebitamento, sia pubblico che privato, dell’economia mondiale, così come richiesto dai mercati. «La riduzione dei debiti sia pubblici che privati non potrà che essere graduale e negoziata in un contesto internazionale, perché diversamente una loro riduzione brusca creerebbe una recessione catastrofica», ha affermato il direttore di Bankitalia. «Bisogna quindi trovare nelle sedi internazionali il modo per una conciliazione tra politiche di risanamento fiscale e di riduzione dei debiti, in cambio dell’impegno a proseguire con politiche orientate alla stabilità e alla crescita, e a riforme dell’ordine monetario internazionale».L’attenzione di Saccomanni si è concentrata soprattutto sul ruolo del G20. Finora «ha fallito» nel rassicurare i mercati, eppure nelle prossime settimane dovrà dimostrare di saper adottare un’agenda «credibile», che preveda una forte sorveglianza multilaterale gestita dal Fmi, l’attuazione della riforma della regolamentazione dell’Fsb, e la chiusura del Doha Round.
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