La Talbot Lago T150Css Teadrop coupè del 1938 - .
È stata rubata, smontata, rimontata, ha attraversato l'oceano Atlantico avanti e indietro. Una macchina da sogno, che sembra uscita dalle atmosfere raccontate da Francis Scott Fitzgerald e finita al centro di un
caso internazionale. L'auto tra le più rare al mondo, solo 16 esemplari in tutto, è una Talbot Lago T150Css Teadrop coupè del 1938. E il suo penultimo "proprietario" è finito in manette dopo essere stato scoperto in una lussuosa suite di un albergo di Genova. L'uomo, Christopher C. Gardner cittadino svizzero nato negli Stati Uniti 65 anni fa, era ricercato dalle autorità americane per il furto della vettura che aveva rivenduto nel 2015 a oltre 7 milioni di euro.
La vicenda parte nel 2001, in una officina di Milwaukee (Usa) da dove sparisce la Talbot. Rubata da Gardner. La vettura viene smontata e sistemata fuori dal Wisconsin, tenuta in un deposito fino alla morte del proprietario, nel 2005. A quel punto il ladro falsifica i documenti facendo risultare di averla regolarmente acquistata dal nipote del morto. Gardner torna a Milwaukee per comunicare alle forze dell'ordine che il veicolo rubato era stato recuperato e che lui era il legittimo proprietario, come dimostrato dagli atti notarili (falsi) in suo possesso. E così la nota di ricerca della macchina sparisce dai data base della polizia.
A quel punto Gardner porta la vettura in Svizzera. Lui si trasferisce e a Mont-Sur-Rolle e fonda la Thoroughbred Engineering SA. Tra il 2007 e il 2014 porta la vettura in Francia per farla restaurare e nel 2015 viene messa in vendita. La compra, per oltre sette milioni di euro, un uomo di Chicago. E così la macchina riattraversa l'oceano lasciando il vecchio continente per il nuovo. A maggio 2019 però, le autorità americane scoprono quanto successo ed emettono un mandato di cattura per Gardner che rischia 30 anni di carcere.
Per due anni il ladro fa perdere le sue tracce,fino a un paio di giorni fa. Dalla hall di un noto albergo di via XX Settembre, in pieno centro a Genova, parte la comunicazione obbligatoria alla questura dei nominativi degli ospiti. E negli uffici della polizia scatta l'allarme: quell'uomo è ricercato negli Stati Uniti. Gli agenti hanno bussato alla porta della lussuosa suite e lo hanno arrestato. Adesso è nel carcere di Marassi in attesa che i giudici della corte d'appello decidano sulla sua estradizione. A bordo di un aereo, manco a dirlo, e non su una macchina da milioni di euro.