giovedì 3 marzo 2011
Le quotazioni internazionali di benzina e gasolio sono salite di 20-30 dollari a tonnellata, tornando sopra i mille dollari a tonnellata per la prima volta dall'estate 2008. Il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, ha detto che «siamo in una posizione di forte vigilanza» sull'inflazione.
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Mentre il prezzo del petrolio Brent scende di 3 dollari al barile fermandosi a 115,80 dollari, sul mercato italiano arriva una nuova fiammata dei prezzi dei carburanti. Le quotazioni internazionali di benzina e gasolio mercoledì sono salite di 20-30 dollari a tonnellata, tornando sopra i mille dollari a tonnellata per la prima volta dall'estate 2008. Ai distributori italiani, dopo l'aumento di mercoledì da parte di Eni ed Esso, il monitoraggio di Quotidiano Energia registra i rincari di Ip, Q8, Tamoil, TotalErg e ancora Esso.Ip ha rialzato di 0,5 centesimi la benzina e di 0,7 centesimi il diesel, Q8 di 1 centesimo il gasolio, Tamoil e TotalErg di 0,5 centesimi la verde e di 0,8 centesimi il diesel. Esso, infine, ha alzato di 0,4 centesimi entrambi i prodotti. La media dei prezzi praticati della benzina va così dall'1,546 euro/litro degli impianti Tamoil all'1,552 dei punti vendita Eni (mentre i distributori indipendenti hanno prezzi di 1,465 euro/litro). Per il gasolio si passa dall'1,436 euro/litro delle stazioni di servizio Esso all'1,444 rilevato negli impianti Q8 (con gli indipendenti a 1,378). Il Gpl, infine, si posiziona tra lo 0,789 euro/litro registrato nei punti vendita Eni allo 0,798 euro/litro degli impianti Q8 e Tamoil (0,771 euro/litro le no-logo). Per via delle addizionali regionali, tuttavia nel Mezzogiorno si segnalano punte massime di 1,587 euro/litro per la verde e di 1,463 euro/litro per il diesel.BCE, IN VISTA IL RIALZO DEI TASSI«Non è certo, ma è possibile un aumento dei tassi d'interesse il mese prossimo». Lo ha detto il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, spiegando a proposito delle valutazioni del board che «siamo in una posizione di forte vigilanza» sull'inflazione. Trichet, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha spiegato in merito alla decisione sui tassi che «non ci impegniamo mai in anticipo» e che «la decisione sarà presa al prossimo Consiglio direttivo» della Bce, convocato a Francoforte il 6 e 7 aprile. La Banca centrale europea ha lasciato invariato all'1% il tasso di riferimento principale in Eurolandia. Lo ha stabilito oggi il Consiglio direttivo. La decisione era prevista dal mercato. La Bce ha lasciato invariati anche il tasso marginale, all'1,75%, e quello sui depositi, allo 0,25%. Il costo del denaro in Eurolandia resta quindi al minimo storico. I rischi per le prospettive inflazionistiche sono «al rialzo». Lo ha detto Trichet, omettendo l'espressione usata finora secondo cui i tassi «sono ancora adeguati». Secondo Trichet, le pressioni inflazionistiche nell'area euro sono «crescenti» principalmente a causa del rialzo dei prezzi delle materie prime.ALZATE STIME CRESCITA UE-17, 2011 FRA 1,3% E 2,1%Gli economisti della Banca centrale europea hanno rivisto al rialzo le stime di crescita per l'area euro. Le nuove stime, presentate dal presidente Jean-Claude Trichet, indicano ora una crescita del prodotto interno lordo dei Diciassette fra 1,3% e 2,1% per il 2011 (contro una 'forchetta' compresa fra 0,7% e 2,1% nelle proiezioni di dicembre) e fra 0,8% e 2,8% per il 2012 (contro 0,6%-2,8% di dicembre). La Banca centrale europea garantirà stabilità nel caso si dovessero verificare degli shock sul fronte dei prezzi. Lo ha detto il presidente della Bce riferendosi alle pressioni inflazionistiche create dalle materie prime, principalmente energia e settore alimentare. Trichet ha aggiunto che la Bce dovrà monitorare attentamente gli sviluppi geopolitici. Sulla possibilità di una stretta monetaria, Trichet ha precisato che «non è appropriato» aspettarsi forti rialzi dei tassi, e che è sbagliato attendersi una seria di aumenti del costo del denaro. L'obiettivo primario della Bce - ha spiegato - é evitare effetti "a cascata" sui prezzi, che vedrebbero il rincaro delle materie prime trasferirsi in un rialzo generalizzato dei prezzi.
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