La Camera ha approvato il ddl Fornero. Si tratta del via libero definitivo dopo l'ok già incassato dal Senato. La riforma del mercato del lavoro è quindi legge. I sì sono sono stati 393, i no 74 e gli astenuti 46.La Camera dunque consegna a Mario Monti la riforma alla vigilia del Consiglio Ue, come richiesto dallo stesso premier nei giorni scorsi. Il provvedimento esce da Montecitorio senza alcuna modifica rispetto alla versione approvata dal Senato. "Continuo a considerare questa riforma una buona riforma", aveva detto in mattinata il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ribadendo che "il governo è disposto a fare cambiamenti".I partiti, che hanno concesso la delega all'esecutivo non senza malumori, si aspettano ora che sulla questione degli esodati, sugli ammortizzatori e sulla flessibilità in entrata, il governo intervenga "al più presto". Protestano i sindacati, con la Cgil che organizza a piazza Montecitorio un 'grande presidiò contro un provvedimento che giudica "dannoso". Contestazioni in piazza in occasione degli Stati generali del Welfare a Roma, dove è intervenuta la stessa Fornero: un gruppo di manifestanti ha lanciato pile elettriche, zucchine e uova contro gli agenti della Guardia di Finanza."La riforma del lavoro apre un percorso di novità positive, se qualcosa può essere aggiustata lo faremo con l'appoggio dei partiti che sostengono il governo", ripete Fornero, secondo cui "intanto l'importante è farla partire". Il testo, continua il ministro del Lavoro, "è frutto di un buon equilibrio, nessuno ha mai avuto la pretesa di avere chiave in tasca per la soluzione dei problemi. Capisco il sacrificio fatto dalla Camera per questa limitazione della discussione imposta dall'agenda europea ma il governo è disposto a fare i cambiamenti che saranno discussi, non ci sono intoccabilità. Adesso è importante far partire questa riforma". Fornero non indica i tempi, "dipenderà dal fatto che ci mettiamo a lavorare subito e che troviamo buoni accordi di effettivo miglioramento su qualche punto".I sindacati ribadiscono la loro contrarietà alla riforma: la Cgil scende in piazza e secondo Raffaele Bonanni della Cisl, "non risponde a quello che si era detto dall'inizio, e cioè che da queste norme ci sarebbero stati più posti di lavoro". Anzi, aggiunge, "meno si tocca il testo e meglio è, perché lo si vuole toccare solo per peggiorarlo". "Il governo ha avuto un dialogo di circa tre mesi con le parti sociali per arrivare a un documento condiviso, da tutte le parti sociali tranne la Cgil", è la risposta del ministro del Lavoro.
POLEMICHE PER UN'INTERVISTA, FORNERO: NON MESSO IN DISCUSSIONE IL DIRITTO AL LAVOROIl diritto al lavoro non è mai stato messo in discussione come non potrebbe essere mai visto quanto affermato dalla nostra Costituzione. È quanto sottolineano al ministero del Lavoro, precisando che nell'intervista odierna con il Wall Street Journal il ministro Elsa Fornero ha fatto riferimento: "alla tutela del lavoratore nel mercato e non a quella del singolo posto di lavoro, come sempre sottolineato in ogni circostanza". Al quotidiano economico-finanziario statunitense il ministro aveva affermato che il Governo italiano sta cercando "di proteggere le persone, e non il loro posto di lavoro. Deve cambiare l'atteggiamento delle persone. Il posto di lavoro non è un diritto, deve essere guadagnato, anche attraverso sacrifici".