martedì 16 luglio 2024
No a cambiamenti radicali nella futura riforma della governance portuale, ma una «rivisitazione normativa» e adeguamenti
Confetra: interventi mirati per la riforma della governance portuale
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Gli addetti del settore continuano a riflettere sull’attesa futura riforma della governance portuale. Una «rivisitazione normativa» e adeguamenti la chiede Confetra, la Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica, sulla base di un lavoro svolto insieme ad un gruppo di federazioni e associazioni aderenti (tra cui Assiterminal, Fedespedi, Assologistica e Federagenti).

«Porti e logistica sono fattori di sviluppo fondamentali per la crescita del Paese – spiega il presidente Carlo De Ruvo – ma lo scenario diventa sempre più articolato e il settore deve affrontare sfide ogni giorno più complesse. Per questo, sono necessari interventi mirati che possano migliorare e rafforzare gli assetti esistenti, mantenendo la stabilità e la continuità delle attività».
Per Confederazione è necessario rafforzare la governance a livello centrale del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a cui devono essere attribuiti maggiori poteri di indirizzo. Per quanto riguarda le AdSP (Autorità di Sistema Portuale) è necessario dare per acquisita la loro natura giuridica e mantenere l’attuale configurazione, cioè enti pubblici non economici vigilati dal Mit.

Sul tema concessioni e canoni demaniali Confetra ritiene che alcuni criteri previsti nel Regolamento concessioni e nelle relative Linee guida applicative, dovrebbero essere inclusi nell’articolo 18 della legge 84. Andrebbero riviste le modalità di rilascio e durata delle concessioni; i criteri di valutazione delle domande di rilascio; gli indicatori comuni per la determinazione della componente variabile del canone; il monitoraggio delle stesse concessioni. Sui canoni, vanno rivisti gli attuali meccanismi di adeguamento.
Sulla disciplina dell’autonomia differenziata, tra le 23 materie oggetto di possibile trasferimento di competenze alle Regioni e che include anche infrastrutture, porti e aeroporti, De Ruvo ritiene che «il rischio di frammentazione del sistema e delle politiche di investimento e di regolazione andrebbe evitato». Secondo Confetra una visione più ampia dei sistemi infrastrutturali, industriali e dei servizi non può essere limitata ai confini regionali.

Nell’ottica di una digitalizzazione della catena logistica, il completamento dell’attuazione a livello nazionale del sistema dei Port Community System (PCS) per Confetra è fondamentale.
Si chiede poi un coordinamento nazionale per una pianificazione più veloce delle infrastrutture e dell’intermodalità. Analizzato anche il tema dei dragaggi un problema strutturale che penalizza la portualità. Per Confetra è necessario sviluppare il concetto che il dragaggio rappresenta un’attività di manutenzione ordinaria essenziale e che la responsabilità del dragaggio non deve essere «allocata» sul concessionario. Infine, in tema sostenibilità Confetra auspica la creazione di «comunità energetiche».

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