Glovo annuncia l'assunzione di tutti i rider in Spagna
I rider non sono lavoratori autonomi ma dipendenti. In Spagna Glovo, la piattaforma di consegne a domicilio controllata dal colosso tedesco Delivery Hero, è stata costretta a cambiare il suo modello di business: d’ora i suoi ciclo-fattorini saranno assunti con contratto a tempo pieno e non più considerati autonomi. Una scelta obbligata annunciata ieri e che arriva dopo una serie di cause, multe da centinaia di milioni di euro e pressioni da parte del governo spagnolo.
La piattaforma è rimasta la sola, in Spagna, a mantenere uno “schema” basato sul lavoro freelance. Al momento Glovo utilizza circa 15 mila rider.
La notizia dell’assunzione ha scosso la Borsa: ieri il titolo di Delivery Hero è crollato dell’11%, e anche oggi ha perso un altro 3%, a causa delle previsioni di costi più elevati. L’impatto sul bilancio sarà consistente, con una previsione di spesa aggiuntiva di circa 100 milioni di euro.
La Spagna ha adottato nel 2021 una legge che obbliga le piattaforme di food-delivery ad assumere i lavoratori, un provvedimento che si inserisce nel dibattito europeo sulle tutele dei lavoratori della gig-economy. Questo cambiamento normativo aveva già creato incertezze per Glovo. Dopo l'approvazione della cosiddetta "rider law", il ministero del lavoro spagnolo ha inflitto multe a Glovo per un totale di 205 milioni di euro (215 milioni di dollari). "Le leggi devono essere rispettate. L'abbiamo già detto: nessuna eccezione. Nessuna grande impresa è al di sopra della legge. La democrazia vince", ha scritto il ministro del Lavoro Yolanda Diaz sui social media commentanto la vicenda.
Glovo, con sede a Barcellona, è stata acquistata nel 2022 dal colosso tedesco Delivery Hero. Oscar Pierre, consigliere delegato ha confermato oggi davanti al magistrato l'intenzione di assumere tutti i rider che lavorano per Glovo nel corso di un interrogatorio, in Tribunale a Barcellona, come imputato nell'inchiesta sui lavoratori cosiddetti "falsi autonomi". Pierre, accusato di aver violato la legge in vigore in Spagna dal 2021, che impone l'assunzione di questi lavoratori, ha assicurato che la decisione di un cambio del "modello impresa" e di assumere i rider punta ad evitare cause in tribunale. E l'ha svincolata dalla sua strategia di difesa. Ieri, alla vigilia dell'interrogatorio, il ceo aveva annunciato in una nota l'intenzione di regolarizzare i rider. Rispondendo alle domande del suo difensore Pierre ha insistito che il cambio di regime lavorativo per i dipendenti è "solo una coincidenza" e ha assicurato che la regolarizzazione dei 'falsi autonomi' punta alla "pace sociale" e ad evitare conflitti con gli ispettori del lavoro e i tribunali, dopo le numerose sanzioni ricevute.