Aumenti delle tariffe a due cifre, evasione assicurativa, falsi sinistri ed un crescente abbandono del Sud da parte delle assicurazioni. Con il prezzo più alto che continua ad essere pagato soprattutto dagli automobilisti virtuosi. Eppure le stesse compagnie riconoscono la possibilità di abbassare anche del 18% le tariffe Rc auto cambiando le regole del sistema. L’allarme lanciato dall’Adiconsum durante un confronto a Roma con imprese ed operatori del settore è chiaro: se non si interviene seriamente si rischia di avere un’Italia divisa in due ed una crescente elusione assicurativa per i premi insostenibili, che incidono sempre più pesantemente sul bilancio familiare. La via da seguire, secondo l’associazione dei consumatori, è quella tracciata dall’Isvap qualche mese fa.Da un lato, in sostanza, va creata l’agenzia antifrode che permetta di incrociare i dati di assicurazioni e motorizzazioni per smascherare gli oltre tre milioni di veicoli che non hanno alcuna copertura e che pesano sulla collettività. Dall’altro, poi, occorre rivedere il meccanismo bonus malus ormai obsoleto (perché creato all’epoca delle tariffe amministrate e con tempi di liquidazione più lunghi), migliorare quello del risarcimento diretto, affiancando inoltre l’introduzione dello standard minimo e la creazione di gruppi d’acquisto. Anche per il 2011 si annunciano aumenti tariffari pesanti, spiega il segretario Adiconsum Paolo Landi, «e si scaricano solo sugli assicurati le disfunzioni del sistema». Insomma, «una vera emergenza sociale» che va affrontata con l’impegno di tutti, non con «proclami mediatici di possibili riduzioni delle tariffe che salvano l’immagine, ma non risolvono i problemi».Chiamati in causa, gli oligopolisti delle polizze si difendono. «Il governo non ha ancora fatto niente - dice il presidente dell’Ania Fabio Cerchiai - noi le proposte le abbiamo presentate il 4 gennaio». L’Italia, spiega, ha una sinistrosità anomala, con «il doppio dell’invalidità (20%) rispetto al resto dell’Ue, il che comporta costi molto alti di liquidazione. È evidente che va fatta una lotta alle frodi e ad una speculazione diffusa oppure resteremo il Paese con i prezzi assicurativi maggiori». Eppure un calo è possibile nell’ordine del 15-18%, sostiene l’Isvap, «se il Parlamento recepirà le nostre proposte e le compagnie faranno la propria parte». Per ora si lavora sulle classi di merito, per creare un parametro più corrispondente alla realtà «che garantisca - precisa il presidente Giancarlo Giannini - che l’automobilista più prudente paghi di meno per assicurarsi». E infine garantisce: sono in arrivo sanzioni da 7 a 35 milioni di euro per sette compagnie assicurative che hanno violato l’obbligo a contrarre la polizza, praticando soprattutto al sud e ai giovani tariffe troppo elevate.