Si conferma lo
scenario di tendenziale deflazione già evidenziato dalle rilevazioni Istat sui
prezzi. I listini delle spesa scendono e nel contempo i consumi ristagnano.
Nello scorso gennaio le vendite sono rimaste ferme rispetto a dicembre 2015.
Mentre nel confronto annuale sono scese in valore dello 0,8% e in volume
dell'1,6%. La diminuzione ha
colpito soprattutto le imprese commerciali di piccole dimensioni (-2% in
valore) mentre la grande distribuzione resiste, segnando un +0.6%. Il valore
delle vendite segna un calo tendenziale tanto per i prodotti alimentari (-0,6%)
che i non alimentari (-0,8%). Le flessioni più marcate riguardano i prodotti
farmaceutici (-3,6%) e le dotazioni per informatica e telefonia (-2,2),
mentre crescono giochi, giocattoli e sport (+2,5%) insieme all'utensileria per
la casa (+1.2%).
Il calo
tendenziale delle vendite è il più ampio da oltre un anno, informa l'Istat, e
conferma un atteggiamento molto prudente delle famiglie in una fase nella quale
la crescita dell'economia è rallentata rispetto alla prima metà del 2015 e sono
cresciuti gli elementi di incertezza.
Qualche elemento
di maggiore dinamismo arriva dall'industria, dove il fatturato ha fatto registrare a gennaio un
incremento dell'1% rispetto a dicembre 2015. Anche in questo caso però il dato
annuale, corretto per gli effetti di calendario segna un lieve calo (-0,3%) che
è frutto di una flessione più marcata (-0,6%) sul mercato interno. Per quanto
riguarda gli ordinativi, si registra un incremento congiunturale dello 0,7%, e
dello 0,1 tendenziale.