Sono stati necessari anni di proteste e di polemiche, ma almeno nel 2019 i 2500 lavoratori del Serravalle Designer Outlet potranno trascorrere la Pasqua con la propria famiglia. La notizia è stata diffusa dai sindacati dopo averla appresa con indubbia soddisfazione: domenica 21 aprile tutti i negozi resteranno chiusi, così come ora è anche riportato sul sito internet dell’outlet.
"Dovrebbe essere tutto confermato - spiega Cristina Vignolo, segretario generale Fisascat Cisl Alessandria Asti – anche se, ufficialmente, non ci è stato detto nulla. In agenda abbiamo un incontro dopo Pasqua, stabilito da tempo, per conoscere il nuovo responsabile e per fare il punto della situazione. Alla luce del percorso intrapreso mi sarei aspettata una comunicazione ufficiale, ma comunque questa decisione dimostra che avevamo ragione. Tenere aperto il centro a Pasqua, evidentemente, non era vantaggioso neppure dal punto di vista del fatturato”.
Il caso Serravalle, già nel 2017, aveva avuto un’enorme rilevanza nazionale. L’outlet, il più grande d’Italia e d’Europa, realizzato interamente dal nulla in una cornice architettonica ispirata ai palazzi liguri, offre 250 negozi, bar e ristoranti: tutti i marchi più noti della moda, le firme di abbigliamento sportivo e i brand più prestigiosi hanno un punto vendita ed è quindi chiaro che si presentava come potenziale apripista per situazioni analoghe. E cosi i lavoratori erano stati due giorni in sciopero, con l’appoggio delle segreterie nazionali dei sindacati. “La battaglia fatta a Serravalle è molto giusta – aveva detto ad Avvenire il segretario nazionale Cisl, Annamaria Furlan - perché ha ricordato che il lavoro è al servizio della crescita dell’uomo e non il contrario. Questa costrizione al lavoro festivo è l’antitesi del valore sociale del lavoro stesso. Far lavorare a Natale, Pasqua e il Primo Maggio nei centri commerciali oltretutto non fa salire i consumi nemmeno dello zero virgola. I consumi degli italiani potrebbero salire semmai se il governo facesse una riforma fiscale che rendesse più pesanti le pensioni e le buste paga. Altro che tenere aperti gli outlet e impedire ai lavoratori di vivere la domenica in famiglia”. McArthur Glenn aveva continuato a garantire, invece, che il lavoro era organizzato «nel rispetto della normativa in materia ed entro la cornice di liberalizzazione del cosiddetto Salva Italia» e che i turni durante i giorni di festa erano dovuti al fatto che l’outlet fosse diventato ormai una meta turistica a tutti gli effetti. Anche nel 2018, la Pasqua è stata una giornata lavorativa a Serravalle. Un primo segnale, però, è arrivato: grazie anche al dialogo tra sindacati e proprietà, i negozi sono rimasti aperti con orario ridotto, dalle 14 alle 20.
La prossima domenica, invece, la chiusura sarà completa. “A breve – conclude Vignolo - valuteremo i passi fatti anche nell’ottica delle convenzioni per i pasti e per i servizi nei parcheggi dei lavoratori. E poi vorremmo che si realizzasse l’idea di costruire un asilo. Un vero luogo didattico, non un semplice baby parking, aperto ai figli dei dipendenti ma anche al resto della comunità della zona, anche in collaborazione con l’amministrazione comunale. La strada del dialogo va portata avanti. La chiusura di Pasqua è una vittoria di tutti.”