Montezemolo torna a "gelare" Tremonti sulla politica economica del Paese: «C’è poca ironia da fare, visti i dati». E aggiunge, rivolto a una classe politica che «pensa solo ai fatti propri», che è «meglio metterci tutti a fare meno battute e a impegnarci di più per cercare di ottenere maggiori risultati». Per riaccendere una polemica in piedi ormai da mesi il presidente della Ferrari e dell’associazione ItaliaFutura coglie la palla al balzo dei due nuovi documenti contabili - il Programma di riforme e la Def - appena presentati dal governo, con lo strascico legato a una eventuale manovra. Una diatriba ravvivata anche dal messaggio sulle imprese «lasciate sole», lanciato in vista delle Assise generali di Confindustria del 7 maggio da Emma Marcegaglia, che ora puntualizza: «A Bergamo non faremo protesta, ma proposte». E proprio alla Marcegaglia, dopo il duetto con Tremonti dell’altra sera a Palazzo Chigi, si deve una nuova puntata. Ìeri è stato Renato Brunetta, ministro della Pubblica amministrazione, a invitare (durante la presentazione del portale che collega tutti i 40mila siti della P.A.) «la mia amica Marcegaglia» ad «aspettare 15 giorni per la più grande stagione di semplificazioni dal dopoguerra», provocando la piccata risposta del capo degli imprenditori: «Aspettiamo da tre mesi». Quindi la nuova replica di Brunetta: «Il riformismo è determinazione paziente».Il dato saliente tuttavia resta l’attacco di Luca di Montezemolo. Che arriva in modo chirurgico all’indomani dei due fatti di mercoledì: i provvedimenti economici e anche la prescrizione breve. "Mister Ferrari" prende subito di mira Tremonti, che dopo l’
ok al Pnr aveva detto a Confindustria che le imprese erano state lasciate sole «per un giorno» soltanto: «C’è poca ironia da fare – sono le taglienti parole – vista la situazione di mancata crescita e di mancate iniziative di politica economica». Montezemolo precisa poi di «condividere totalmente l’opinione di Emma Marcegaglia», una frase che conferma quanti hanno parlato di un ritrovato asse fra i due ultimi presidenti di viale dell’Astronomia. Ma la furia polemica del primo investe anche il premier, anche se mai citato: quando i cronisti gli chiedono se c’è una distanza con il "Palazzo", la risposta è che «fortunatamente c’è un Paese reale che sta reagendo e si sta dando da fare. Sono quelli che chiamo gli "italiani ignoti", che sono la grande forza di questo Paese, malgrado una politica sempre più lontana dai problemi». Una nuova bordata giunge sui tagli alla ricerca, definiti «scandalosi e masochistici». Infine, una considerazione su questo «Paese strano, in cui la classe politica si ritiene l’unica autorizzata a parlare delle cose pubbliche».Quanto a una possibile manovra sui conti, è tornato a parlarne Pier Luigi Bersani: per il leader del Pd, «Tremonti la chiama manutenzione, basta intendersi sulle parole, ma certo una manovra ci vuole, che sia di 4 o 8 miliardi». Intanto Marcegaglia ha incontrato ieri il "numero uno" della Cgil, Susanna Camusso. Un faccia a faccia su rappresentanza e contratti, ma sul secondo punto le distanze restano: «Non possiamo tornare indietro rispetto a tutte le mosse fatte negli ultimi 3 anni», ha detto Marcegaglia.