Al primo gennaio 2016
, le pensioni erogate dall'Inps, con esclusione di quelle a carico delle gestioni dipendenti pubblici ed ex-Enpals, sono
18.136.850. Di queste,
14.299.048 sono di natura previdenziale, cioè derivano dal versamento di contributi previdenziali, mentre le altre 3.837.802, che comprendono invalidità civili, indennità di accompagnamento, pensioni e assegni sociali, sono
di natura assistenziale. Lo rende noto l'Inps in un comunicato
precisando che nel 2015,
la spesa complessiva per le pensioni è stata
di 196,8 miliardi di euro, di cui 176,7 mld sostenuti dalle gestioni
previdenziali.
ll 64,3% delle pensioni ha un importo inferiore a 750 euro: analizzando la distribuzione per classi di importo mensile delle pensioni si osserva "una forte concentrazione nelle classi basse". La percentuale del 64,3%
che per le donne arriva al 78,2%, "costituisce solo una misura indicativa della "'poverta", infatti - spiega l'Inps - come abbiamo già avuto modo di osservare precedentemente,
sono molti i soggetti titolari di più prestazioni pensionistiche o comunque di altri redditi. Delle 11.595.308 pensioni con importo inferiore a 750 euro, solo 5.322.007 (il 45,9%) beneficia di prestazioni legate a requisiti reddituali bassi (quali integrazione al minimo, maggiorazioni sociali, pensioni e assegni sociali e pensioni di invalidità civile)".
Il 51,4% delle pensioni è in carico alle gestioni dei dipendenti
privati. Fra queste il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, che è
quella di maggior rilievo, gestisce il 49,2% delle pensioni e il 61,8%
degli importi in pagamento. Le gestioni dei lavoratori autonomi
erogano il 27,2% delle pensioni, cui corrisponde un importo
complessivo del 23,6%, mentre le gestioni assistenziali gestiscono il
21,2%, per un importo in pagamento del 10,2% del totale. Lo scorso
anno, sono state liquidate 1.120.638 nuove prestazioni, delle quali il
51% di natura assistenziale.
Le prestazioni di tipo previdenziale sono costituite per il 66,1% da
pensioni di vecchiaia, categoria che comprende anche le pensioni
anticipate e di anzianità, oltre che i prepensionamenti, erogate nel
55,4% dei casi a uomini. Il 7,4% sono invece pensioni di invalidità
previdenziale (il 48,8% erogate a maschi), mentre il 26,5% pensioni ai
superstiti (l'88,1% erogate a donne). La distribuzione territoriale mostra che l'Italia
settentrionale usufruisce del maggior numero di prestazioni
pensionistiche.
Il 48,1% delle pensioni viene infatti percepito da residenti in questa
zona e a loro è destinato il 54,9% delle somme stanziate a inizio
anno. Il 19,2% delle prestazioni viene erogato nel Centro Italia, per
un totale del 19,7% dello stanziamento, e il 30,5% nel sud e nelle
Isole, cui è riservato il 24,7% della somma totale. Il restante 2,2% è
rappresentato da pensioni erogate a residenti all'estero, cui è
riservato lo 0,65% dello stanziamento.
L'età media dei pensionati è di 73,6 anni, con una differenza fra i
due generi di 4,5 anni (71 anni gli uomini e 75,5 le donne). È da
rilevare infine che l'età media alla decorrenza del pensionamento è in
aumento, passando, per la pensione di vecchiaia dai 62,9 del 2010 ai
65,4 anni dei primi due mesi del 2016 e, per le pensioni di anzianità,
da 59,1 anni a 60,6 nello stesso periodo.