L'economia italiana sembra aver imboccato la strada della ripresa, ma il recupero dal periodo pre crisi rimane debole e incerto. Sul fronte dei conti pubblici, invece, la politica di rigore degli ultimi due anni deve proseguire e il Paese potrebbe essere chiamato a nuove misure di consolidamento fiscale in caso di sforamento dei conti rispetto agli obiettivi. Lo sostiene l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico nel suo rapporto monografico sull'Italia che include una fotografia allo scorso aprile per economia e conti pubblici del Paese, da confrontare con le previsioni del suo rapporto semestrale pubblicato lo scorso novembre. Il nuovo rapporto per tutta l'area Ocse con le previsioni finali per l'Italia è atteso il 25 maggio.I numeri sull'economia indicano per l'Italia una crescita di 1,2% nel 2011 (rispetto all'1,3% indicato a novembre) e di 1,6% nel 2012 (1,6% anche a novembre). Il Paese è cresciuto di 1,3% nel 2010 e il governo prevede un'espansione di 1,1% nel 2011 e 1,3% nel 2012.«La ripresa, che è iniziata tardi, ora è in corso. In base alle attuali previsioni Ocse, il Pil dovrebbe crescere in media di 1,4% nel corso del triennio 2010-12 e, quindi, bisognerà attendere fino al 2014 (o sette anni) per tornare al suo picco del 2007», scrive l'organizzazione con sede a Parigi. «Una priorità chiave è quindi stimolare la crescita della produttività e l'offerta di lavoro», dice l'Ocse stilando una lunga lista di riforme strutturali necessarie tra cui figurano la riduzione delle barriere amministrative e regolamentari alla concorrenza, il miglioramento del sistema scolastico, il miglioramento della struttura della tassazione.