Ansa
Con buona pace di chi afferma che il reddito di cittadinanza tiene i giovani “sul divano” e li allontana dal lavoro, gli ultimi dati dell’Istat segnalano un aumento dell’occupazione generale e in particolare tra chi ha meno di 35 anni. Il report dell’istituto di statistica diffuso oggi riguarda il mese di giugno quando il tasso di occupazione generale ha raggiunto il 60,1%, il dato più alto dal 1977 (anno di inizio delle serie storiche) e il numero degli occupati è tornato sopra quota 23 milioni.
Una crescita trainata soprattutto dal lavoro stabile, che con 18,1 milioni di unità segna a sua volta un nuovo record. Dati positivi insomma quelle dell’Istat, che dopo la contrazione di maggio vede gli occupati salire di 86mila unità rispetto al mese prima e a 400 unità su giugno 2021. Il tasso di disoccupazione è stabile all'8,1% mentre il tasso di inattività scende al 34,5%. L'aumento degli occupati riguarda sia le donne che gli uomini mentre restano in diminuzione gli autonomi e nel confronto mensile anche i lavoratori a termine sono lieve calo. Su base annua l'aumento del lavoro è frutto tanto dei dipendenti a termine (+208mila) tanto di quelli stabili (+194mila). Guardando alle diverse fasce di età il maggiore incremento è dato dai giovani occupati tra i 25 e i 34 anni, saliti di 83mila in un mese, e di 182mila in un anno. Mentre sono in calo gli occupati dai 35 ai 49 anni (rispettivamente -19mila e -139mila) e in crescita gli ultra50enni. Ancora più mancata la tendenza se si depurano i dati dall'effetto demografico: rispetto al giugno 2021 l'occupazione è salita di 6,6 punti sotto i 35 anni anni mentre la crescita generale media è stata dell'1,9%. Sono dunque soprattutto i giovani i protagonisti di questa ripresa del lavoro mentre le classi di età intermedie scontano maggiormente gli effetti delle situazioni di crisi e la difficoltà di ritrovare un lavoro.
Confrontando il secondo trimestre 2022 con il primo, si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,4%, per un totale di 90mila occupati in più. La crescita dell'occupazione registrata nel confronto trimestrale si associa alla diminuzione sia delle persone in cerca di lavoro (-3,8%, pari a -81mila unità), sia degli inattivi (-0,5%, pari a -61mila unità).