Prosegue la ripresa del lavoro in Italia. A maggio l'Istat ha contato 23,4 milioni di occupati, 114mila in più rispetto ad aprile. Il tasso di disoccupazione generale è sceso dall'11 al 10,7%. In calo anche gli inattivi, cioè le persone che restano fuori dal mondo del lavoro, non avendo e nemmeno cercando un impiego: è inattivo il 34% della popolazione in età lavorativa.
Nel confronto con un anno fa, gli occupati sono 457mila in più. Nella stragrande maggioranza dei casi, i nuovi posti sono contratti a termine (434mila in più) mentre ci sono marginali miglioramento per gli occupati autonomi (19mila in più) e un aumento minimo di contratti a tempo indeterminato (5mila occupati in più in un anno). Se si guarda l'età degli occupati, c'è un fortissimo aumento annuo di occupati con oltre 50 anni (468mila in più) mentre c'è un calo di 116mila di occupati con età compresa tra i 35 e i 49 anni, una crescita marginale degli occupati giovani (38mila in più tra i 25 e i 34 anni di età) e un aumento più significativo (68mila in più) degli occupati tra i 15 e i 24 anni di età. La disoccupazione giovanile è al 31,9%.
In una conferenza stampa Luigi Di Maio, ministro del Lavoro, ha detto che questi numeri non sono molto positivi: "Smettiamo di chiamarli record di occupazione, oggi abbiamo segnato un record di precariato dello Stato italiano". Il ministro, che stasera porterà al Consiglio dei ministri il cosiddetto "decreto dignità", ha aggiunto che se si vuole celebrare il lavoro deve essere quello "stabile e dignitoso".
I dati europei pubblicati dall'Eurostat vedono l'Italia al terzultimo posto a livello di disoccupazione. All'interno dell'Unione europea, dove a maggio il tasso di disoccupazione è sceso all'8,4%, solo Spagna e Grecia hanno un tasso di disoccupazione più alto del nostro).