martedì 5 novembre 2024
Il nuovo piano di Meta Platforms viene ostacolato perché una rara specie di ape è stata scoperta su un terreno destinato a ospitare il nuovo data center per implementare l'intelligenza artificiale
Mark Zuckerberg, ad di Meta Platforms

Mark Zuckerberg, ad di Meta Platforms - IMAGOECONOMICO

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Il progetto di Meta Platforms di costruire negli Stati Uniti un enorme data centre per sviluppare l'intelligenza artificiale e alimentato da energia nucleare ha subito una battuta d'arresto: secondo quanto riportato dal Financial Times sul terreno destinato al progetto è stata stata scoperta una rara specie di ape che ostacolerebbe la costruzione del nuovo centro di elaborazione di dati e frenerebbe la corsa all'IA.

L'amministratore delegato di Meta, conosciuto per aver fondato il social network Facebook, Mark Zuckerberg aveva pianificato di stringere un accordo con il gestore di una centrale nucleare già esistente per fornire elettricità priva di emissioni di carbonio a questo primo nuovo data centre a supporto delle sue ambizioni sull'intelligenza artificiale.
Tuttavia, il potenziale accordo avrebbe dovuto affrontare molteplici complicazioni, tra cui queste inaspettate sfide ambientali e normative, causate dalla scoperta di questa rara specie di api in un luogo vicino all'impianto, ha spiegato lo stesso Zuckerberg durante una riunione plenaria di Meta la scorsa settimana.

Cosa succederà ora? Meta sta continuando a esplorare vari accordi per l'energia senza emissioni di carbonio, tra cui il nucleare, sempre più visto come un modo per ottenere energia stabile e 24 ore su 24 nella corsa allo sviluppo dell'intelligenza artificiale che coinvolge tutti i principali gruppi Big Tech. Va ricordato che il nucleare ha costi iniziali elevati e richiede molto tempo per essere costruito, oltre al fatto che ci sono anche molte voci critiche rispetto ai rischi derivanti dall'accumulo di rifiuti radioattivi tossici, che devono essere conservati in modo sicuro, altrimenti potrebbero arrecare gravi danni sia all'uomo sia all'ambiente.

Nel contempo, i rivali Big Tech tra cui Amazon, Google e Microsoft sono riusciti a stringere accordi con gli operatori di centrali nucleari per soddisfare la crescente domanda di energia dai data center, mentre corrono per addestrare e mantenere modelli di intelligenza artificiale che consumano molta energia. Basti pensare che una semplice query (domanda, ndr) di intelligenza artificiale consuma fino a 10 volte l'energia di una ricerca standard su Google.

A settembre, Microsoft aveva annunciato che avrebbe riattivato la centrale nucleare dismessa di Three Mile Island , in Pennsylvania. A marzo, Amazon ha pagato 650 milioni di dollari per costruire un data center accanto alla centrale nucleare di Susquehanna Steam Electric, sempre in Pennsylvania. Nel frattempo, Google ha dichiarato il mese scorso di aver ordinato da sei a sette piccoli reattori nucleari modulari alla start-up statunitense Kairos Power, diventando la prima azienda tecnologica a mettere in funzione nuove centrali nucleari.

Mark Zuckerberg è sotto pressione per dimostrare ai suoi investitori che la scommessa all-in fatta sull'intelligenza artificiale darà i suoi frutti, poiché le spese in conto capitale dell'azienda continuano ad aumentare grazie agli investimenti nella gestione di server e data center per sviluppare tecnologie all'avanguardia. Secondo quanto riportato da alcuni collaboratori presenti all'assemblea generale del colosso tecnologico con sede a Menlo Park, se l'accordo fosse andato in porto, Meta sarebbe potuto essere il primo gruppo Big Tech a utilizzare l'intelligenza artificiale alimentata a energia nucleare, avendo a disposizione la più grande centrale nucleare per alimentare i data center. Ora resta da vedere come si evolverà la corsa delle Big Tech dopo che la questione ambientale ha imposto a Meta uno stop nella ricerca di accordi energetici e più in generale nel proprio piano di sviluppo dell'IA.

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