Per il mercato auto sarebbero in arrivo buone notizie. Il condizionale è d’obbligo, perché se è vero che a marzo il calo delle immatricolazioni ha rallentato, è altrettanto vero che la situazione generale resta critica. Non solo in Italia: in Francia le immatricolazioni di nuove vetture hanno segnato una flessione del 16,4% a 165.244 veicoli, mentre in Spagna il calo è stato addirittura del 13,9% contro il 9,8% di febbraio.
Secondo il bollettino del ministero dei Trasporti, dopo una lunga serie di dati negativi a due cifre nel mese scorso le vendite hanno limitato le perdite al 4,9%, a fronte di poco più di 132mila nuove immatricolazioni, contro le 138.816 di un anno fa. E nel mese precedente di febbraio, il calo del mercato è stato del 17,41%. Ma la particolarità del mese appena trascorso sta anche negli andamenti differenziati tra le varie case automobilistiche. Se in precedenza, infatti, i cali erano stati pressochè generalizzati, lo scenario di marzo vede un balzo di Fiat, che ha immatricolato 38mila unità (era da giugno 2012 che non si raggiungeva questo valore), il 5,3% in più in confronto a marzo 2012, piazzando quattro modelli (Panda, Punto, Ypsilon e 500L) ai primi quattro posti della top ten. Dietro si piazza la Volkswagen, che però a marzo ha perso più della media del mercato (-7,35% a 11.513 immatricolazioni) e ha visto la propria quota scendere all’8,72%.
Dopo il terzo posto di Ford - con un calo annuo del 15,25% a 9,294 unità e una quota del 7,04% - c’è la Opel, al quarto posto, che ha registrato il crollo peggiore, -33,28%, al quale si contrappone la crescita di Peugeot (quinta con +13,52%). Fra i principali marchi spicca la crescita di Nissan (+28,83%) che dall’inizio di quest’anno è stata anche l’unica casa fra le prime dieci a registrare un segno più (+1,68% e 15.300 immatricolazioni). La crisi, infine, si è fatta sentire anche su marchi di lusso come Porsche (-30,79%) e Ferrari, che ha quasi dimezzato le proprie vendite (-47,50%).
Per le associazioni di categoria, comunque, i dati vanno comunque analizzati in controluce. Sia Federauto che il centro studi Gp Promotor fanno notare come il miglioramento del mese scorso si ridimensiona se lo si confronta con marzo 2012: un mese, secondo Gp Promotor, «viziato dal fatto che le vendite furono fortemente ostacolate dallo sciopero delle bisarche», ovvero in quel mese ci fu un crollo del 26,7% rispetto al marzo 2011, come ricorda Federauto. E l’Aci fa notare come sia addirittura in crisi anche il mercato dell’usato, con i passaggi di proprietà che segnano un -4,6% per le auto e addirittura un -22,8% per le moto, rispetto al marzo 2012.
«La crisi del mercato auto è ormai strutturale - dichiara il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani -. Da una parte c’è un’offerta superlativa di prodotti, dall’altra una domanda latente e in mezzo non ci sono i soldi. Le famiglie hanno una grande voglia di cambiare l’auto, ma sono schiacciate dalla mancanza di denaro e dalla paura di ulteriori spese, alle quali vanno aggiunti gli imminenti esborsi per Imu, Tares, Irpef e aumento dell’Iva».