Dure le critiche di Confindustria alle misure antievasione del governo. Che provocano la reazione sfottente del ministro della Semplificazione, il leghista Roberto Calderoli: «La prima gallina che canta in genere è quella che ha fatto l’uovo». Ad attaccare è l’organizzazione degli industriali: «Siamo sconcertati per le misure di contrasto all’evasione fiscale previste nell’emendamento presentato dal Governo», scrive in un comunicato l’organismo di viale dell’Astronomia, che condivide l’obiettivo di «una seria ed efficacia lotta» ma, rileva, «le misure presentate giovedì risentono della fretta e dell’approssimazione con cui è stato predisposto l’emendamento». Non solo, «non sono coerenti anche sul piano tecnico e dovranno necessariamente essere riviste». Per l’associazione degli industriali le norme al momento previste «sono poco efficaci rispetto all’obiettivo di una seria lotta all’evasione e rischiano di penalizzare le imprese corrette nel rapporto con il fisco». Calderoli scommette, invece, sull’efficacia dell’azione del governo in questa materia: «A questo punto inizio a credere che di uova ne raccoglieremo molte, peraltro nella logica delle richieste che, a parole, Confindustria ha sempre rivolto al Governo». Anche un altro esponente del Carroccio, il governatore del Veneto Luca Zaia sposa la linea dura del Governo contro i grandi evasori e, dopo le recenti truffe fiscali emerse nel vicentino, è categorico: «Anche Confindustria – afferma in un’intervista al "Corriere Veneto" - dovrebbe fare una black list per chi evade il fisco, e chi finisce in questa lista dovrebbe essere messo fuori». Il presidente leghista del Veneto pensa inoltre a misure che vietino di fare impresa nei casi accertati di maxi-evasione: «È ora di finirla – aggiunge – con questi imprenditori che riaprono l’attività con un prestanome di parenti e amici. Se perdi l’azienda perché hai sbagliato non devi più riprendere a fare l’imprenditore».