Un momento della conferenza stampa
La ripartenza del turismo si misura anche su scala finanziaria. A dicembre 2021 Mangia’s, marchio nato un anno fa e di proprietà dell’omonima famiglia titolare del gruppo siculo Aeroviaggi Spa, aveva chiuso con il fondo Usa Blackstone, attraverso la controllata europea Hotel Investment Partners (Hip), un’alleanza della portata di 85 milioni di euro da investire in 6 dei 13 resort fra Sicilia e Sardegna intestati a questo brand, che è nella top ten dell’ospitalità in Italia per volumi di fatturato.
Il primo passo di questa joint-venture è stata la ristrutturazione, appena presentata alla stampa, del Costanza Resort, situato nel parco del Belice tra l’area archeologica di Selinunte e la foce del fiume, a circa un'ora di auto dalla Valle dei Templi di Agrigento. Qui sono stati investiti 3,8 milioni per ampliare, con una nuova area attrezzata di tutti i servizi, una struttura di 180 camere e 450 posti-letto che dà impiego a 70 persone. Il Costanza incarna la rinnovata filosofia imprenditoriale del gruppo, che mira così a consolidare il proprio posizionamento nel segmento “premium” dell’ospitalità, creando spazi in quello che il presidente Marcello Mangia ha definito «il mondo del lusso accessibile». L’ottica è quella di uno sviluppo internazionale, con particolare attenzione al turismo di provenienza non solo italiana, ma anche francese e del Nord Europa. In epoca pre-Covid, infatti, la struttura era commercializzata in esclusiva da Alpitour e da Tui per la Francia, ma la pandemia ha costretto il gruppo a ripensare le strategie di distribuzione.
«Siamo orgogliosi di presentare il nuovo Costanza che riveste un valore simbolico di primo piano per la nostra compagnia e testimonia la solidità della partnership all’attivo con Hip – ha dichiarato Mangia -. Un primo passo è stato compiuto. Ora prevediamo di portare a termine entro il 2023 la riqualificazione di 4 delle 6 strutture coinvolte nell’operazione».
Il tutto all’interno di un progetto su larga scala, che ha visto già a marzo 2021 l’acquisizione di un resort a Favignana e che punta ad espandersi anche in altre regioni (pare la Puglia). «Nei nostri piani – ha spiegato il chief innovation officer, Ugo Parodi Giusino – c’è l’idea di suddividere l’offerta in club e resort 5 stelle, più vocati alle famiglie, nonché in una proposta dedicata soprattutto alla domanda adults only». Senza tralasciare l’intento di valorizzare gli scenari naturali e il legame con il territorio, che si concretizza per esempio in accordi di collaborazione con i comuni di Castelvetrano e di Sciacca (nel cui territorio sorge il Torre del Barone, altro resort del gruppo, con camere tutte vista mare), nonché con il parco archeologico di Selinunte, in una prospettiva ideale di armonizzazione tra spazi esterni e interni.