In Lombardia parte la sperimentazione negli istituti professionali - Archivio
La Lombardia sperimenterà già dal prossimo anno scolastico la possibilità di far acquisire ai ragazzi il diploma di istruzione e formazione professionale in quattro anni invece di cinque e accedere direttamente a un Its Academy. «Con la delibera approvata nei giorni scorsi che avvia questo primo livello di sperimentazione - spiega in una nota l'assessora regionale all'Istruzione, formazione e lavoro Simona Tironi - vogliamo dare maggiori opportunità di futuro ai nostri giovani e un più adeguato indirizzo ai loro talenti, professionalità, passione e desideri. Allo stesso tempo, puntiamo a ridurre il divario esistente tra l'offerta formativa e le reali necessità delle imprese, il famoso mismatch». Queste novità - sottolinea la nota di Regione Lombardia - sono state inserite nel decreto del ministero dell'Istruzione e del Merito, in attesa della necessaria approvazione del disegno di legge Valditara e coinvolgeranno gli istituti "quadriennali" meritevoli degli investimenti possibili attraverso l'uso del Pnrr-Piano nazionale di ripresa e resilienza. Entro l'8 gennaio potranno essere presentate le manifestazioni di interesse per la costituzione delle filiere tecnologico-professionale. Le reti formate da una istituzione scolastica professionale o tecnica, da una istituzione formativa IeFp e da un Its Academy saranno costituite dalla Regione d'intesa con l'Ufficio scolastico ed entreranno così nella selezione nazionale. «Questa filiera - ha proseguito Tironi - rappresenterà il fulcro della strategia regionale di messa a terra degli interventi e di implementazione della riforma. Un passo importante verso la costruzione di un futuro formativo solido e innovativo per i nostri ragazzi. Questa sperimentazione sarà una grande opportunità per gli studenti e per il tessuto imprenditoriale». Secondo l’ultimo rapporto Excelsior di Unioncamere, infatti, il 49% delle professionalità richieste dal sistema produttivo nazionale è di difficile reperimento, con un picco del 64,5% per gli operai specializzati. L’intenzione della riforma è, dunque, migliorare il sistema di orientamento delle scelte di alunni e famiglie, per favore il più possibile l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e il legame tra scuola e territorio.