martedì 4 ottobre 2011
Iniziativa del gruppo presieduto da Marina Berlusconi per le «sconcertanti omissioni» contenute nella sentenza d'appello, che la condannava al pagamento di 564 milioni di euro. La replica: «Un tentativo pretestuoso e infondato di recuperare una situazione processuale fortemente compromessa».
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Fininvest ha presentato oggi un esposto al ministro della Giustizia e al procuratore generale presso la Corte di Cassazione perché il tribunale di Milano, che ha condannato in appello il gruppo a risarcire a Cir 564 milioni per la vicenda del Lodo Mondadori, avrebbe riportato nella sentenza una pronuncia della Cassazione con «sconcertanti omissioni». Per Cir, che in una nota dei suoi legali contesta nel merito le osservazioni della holding presieduta da Marina Berlusconi, si tratta di una iniziativa pretestuosa e infondata che «rischia di apparire intimidatoria». La presentazione del ricorso da parte di Fininvest per il terzo grado di giudizio è attesa entro circa un mese. Un eventuale ribaltamento della sentenza d'appello potrebbe arrivare in questa sede, mentre l'esposto non fa parte del percorso processuale della vicenda.PER FININVEST IN SENTENZA TRAVISATA PRONUNCIA CASSAZIONEFininvest spiega in una nota che «l'esposto evidenzia come, nella sentenza d'appello, una pronuncia della Cassazione determinante ai fini del verdetto venga riportata con il "taglio" di un passaggio decisivo e la mancata citazione di altri passaggi, altrettanto decisivi». «Il risultato è che si fa dire alla Cassazione l'esatto contrario di quanto invece la Cassazione stessa chiaramente afferma nella sua sentenza». L'esposto è indipendente dal ricorso per Cassazione, «che seguirà la sua strada», dice ancora la nota. In sostanza Fininvest contesta che la Corte d'appello di Milano abbia proceduto a una nuova valutazione di merito della sentenza del 1991 - frutto di corruzione secondo una sentenza passata in giudicato - con cui la Mondadori fu assegnata alla Fininvest e non a Cir, senza che questa fosse in precedenza oggetto di revocazione. «Sarà la Cassazione a decidere» sulla correttezza della procedura, dice Fininvest nel suo esposto, che invece è finalizzato a evidenziare come, a suo parere, i giudici abbiano citato a supporto del loro operato una pronuncia della Cassazione che in realtà pretendeva, in un passaggio non citato, l'utilizzo della revocazione.PER CIR ESPOSTO ADOMBRA DOLO GIUDICI, ATTO INTIMIDATORIOSecondo Cir l'esposto è in primo luogo «infondato nel merito poiché si basa su una lettura fuorviante e lacunosa della sentenza di Cassazione». In secondo luogo, accusa implicitamente di comportamento illecito i giudici che avrebbero omesso parti «determinanti» della sentenza. «E siccome i destinatari dell'esposto sono le autorità competenti per l'esercizio dell'azione disciplinare nei confronti dei magistrati, sorge il sospetto che proprio questo l'esposto voglia adombrare. In questo senso, l'esposto rischia di apparire intimidatorio». Secondo Cir, «Fininvest lancia un improprio atto d'accusa contro i giudici che hanno preso la decisione sgradita, e forse un implicito monito ai giudici dai quali teme, in futuro, altra decisione sgradita».
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