lunedì 3 ottobre 2011
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Ancora una giornata negativa per Piazza Affari che alla fine perde l'1,31%. Dopo un avvio in calo (il Ftse Mib cedeva in apertura il 2,38%) legato all'incertezza della situazione greca, la Borsa di Milano riusciva a risalire fino ada affacciarsi in territorio positivo per poi cedere nel finale. In decisa flessione anche le altre principali piazze del Vecchio Continente. Alla fine Parigi perde l'1,85%, Londra l'1,03%, Francoforte il 2,28%. Sui listini pesano i nuovi timori per la crisi di Atene, dopo la notizia che il paese non rispetterà gli obiettivi di deficit del 2011 e 2012. Secondo le previsioni politiche, il rapporto tra deficit e pil 2011 sarà pari all'8,5% e non al 7,4% indicato in precedenza. Un brutto segnale, soprattutto mentre vanno avanti le trattative della Grecia con la Commissione europea, il Fondo Monetario Internazionale e la Bce per sbloccare la tranche di aiuti internazionale da 8 miliardi di euro. Anche Wall Street apre in ribasso, ma i cali sono comunque contenuti. Il Dow Jones perde in apertura lo 0,4%, il Nasdaq arretra dello 0,37%, e lo S&P cala dello 0,29%. Successivamente però la Borsa di New York guadagna terreno e attualmente il Dow Jones fa segnare -0,26%. Tra i titoli a Piazza Affari male Fiat, volatile Bpm. Il Lingotto alla fine perde il 3,22%, con Fiat Industrial che cede il 5,74% risentendo sia del calo dei titoli del settore auto in Europa, sia dell'incertezza conseguente all'uscita del gruppo dalla Confindustria, annunciata dall'ad Sergio Marchionne. Scivolone di Bpm (-5,08%) dopo il balzo della scorsa settimana; nel comparto bancario scende anche Unicredit (-2,43%) mentre Intesa Sanpaolo segna +0,67%. Spunto positivo per Fonsai, che svetta sul Ftse Mib (+8,49%); contrastati energetici e industriali.
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